Premio Nobel per la letteratura 2010 a Mario Vargas Llosa
di Dario De Cristofaro / 8 ottobre 2010
È Mario Vargas Llosa il vincitore del Premio Nobel per la letteratura 2010. Dopo il francese Jean-Marie G. Le Clézio (2008) e la tedesca Herta Müller (2009), questa volta l’onorificenza è toccata al settantaquattrenne scrittore peruviano, autore, tra gli altri, di libri quali La città e i cani, suo romanzo d’esordio, La zia Julia e lo scribacchino e Avventure della ragazza cattiva. La motivazione della giuria è icastica: «Per la sua cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell’individuo».
Una notizia inattesa quella giunta telefonicamente a Vargas Llosa. O meglio, attesa per anni ma mai veramente arrivata. Fino a giovedì mattina, almeno. Mario Vargas Llosa diventa così il quarto autore latino-americano ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento annuale dell’Accademia Svedese, insieme a Gabriela Mistral, Pablo Neruda, Gabriel García Márquez e Octavio Paz. E chissà che cosa avrà pensato proprio García Márquez, che con Llosa diede vita ad una celebre rissa nella quale ebbe la peggio il narratore colombiano.
Viva e sincera è stata la soddisfazione di gran parte dei rappresentanti politici e non solo, a cominciare dal presidente peruviano Alan García e dal re di Spagna Juan Carlos, il quale, nel 1993, ha concesso la cittadinanza spagnola allo scrittore.
“Un narratore popolare”, così è stato definito da tutti Vargas Llosa. I suoi romanzi, editi in Italia da Einaudi, si presentano come un crogiuolo di storie che si intrecciano tra loro, confondendosi e dando un senso finale di totalità. Il riscatto dalla povertà, la liberazione della borghesia dal peso di un passato non sempre onorevole, il saper raccontare il suo amato Perù, costituiscono forse i temi più cari allo scrittore, senza però dimenticare l’importante influenza europea che personaggi quali Sartre e Camus hanno avuto su di lui.
Potremmo dire allora: «Un premio Nobel più che meritato. Un Premio Nobel, finalmente restituito alla più pura letteratura. Congratulazioni caro Mario Vargas Llosa».
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