“Helter Skelter - Storia del caso Charles Manson” di Vincent Bugliosi e Curt Gentry
di Simone Schezzini / 26 febbraio 2011
Estate 1969. Un’estate ricca di eventi quella del '69: l’uomo sulla Luna; la morte del bassista dei Rolling Stones; la registrazione dell’ultimo album dei Beatles; l’ascesa al potere del colonnello Gheddafi; il concerto di Woodstock . Sono passati solo due anni dalla leggendariaestate dell’amore, quella in cui si urlava nelle strade “mettete i fiori nei vostri cannoni” e i Beatles intonavano, nel primo programma in diretta mondiale, “All you need is love”. Ma il mondo è cambiato rispetto al 1967: sono già avvenute le prime proteste giovanili, c’è stata l’escalation americana in Vietnam, Bob Kennedy e Martin Luther King sono stati uccisi. Non è più il tempo della pace, non è più il tempo degli hippies. Gli hippies…ce n’è uno che a partire dall’agosto del '69 tutto il mondo conoscerà: il suo nome è Charles Manson ed è divenuto il capo di una “famiglia” che dall’esterno potrebbe apparire del tutto simile a qualsiasi altra comunità immersa nella controcultura dell’epoca. Il libro Helter Skelter – Storia del caso Charles Manson, narra le vicende di quest’uomo all’epoca poco più che trentenne. Ma cosa ha di così interessante il personaggio Manson? Perché questo nome ancora oggi a distanza di più di quaranta anni evoca terrore ma anche interesse, se non addirittura per qualcuno, fascino? Perché questa storia ha venduto milioni di copie in tutto il mondo? Perché questa è una storia di sesso, droga e rock and roll. Ma purtroppo anche di morte. Manson infatti è un uomo che si atteggia come un hippie, che si veste come loro, che usa la loro stessa droga e che suona le stesse loro canzoni, ma in realtà non è come loro. No, lui non ama la pace, non predica amore ma prova attrazione nel terrorizzare chi incontra, nel prendere a pugni le donne che decidono di lasciare tutto per seguirlo, nell’abusare di loro. Ma non solo: quest’uomo predica la morte. Quest’uomo, i cui seguaci considerano indistintamente Gesù e Satana, in quest’afoso agosto di Los Angeles decide di mettere in atto la sua folle idea: l’helter skelter. Così nella notte fra l’8 e il 9 agosto (solo una settimana prima di Woodstock) in una villa sulle ridenti colline di Bel-Air verranno uccisi l’attrice Sharon Tate (moglie del famoso regista Roman Polanski) ed alcuni suoi amici mentre a trovare la morte, il giorno successivo, saranno un proprietario di supermercati e sua moglie. Titolo di una canzone dei Beatles, nella follia allucinogena di Manson, l’helter skelter avrebbe dovuto rappresentare una sorta di rivoluzione razziale fra bianchi e neri. L’intento di Charlie è quello, infatti, di far ricadere la colpa degli omicidi sulle Black Panthers.Ma Manson ed i suoi complici, quattro ragazze di buona famiglia e un ragazzo, devastati dalla droga, incontrano sulla loro strada un pubblico ministero di nome Vincent Bugliosi, curioso e determinato a scoprire e spiegare (anche andando contro lo scetticismo dei colleghi) il vero movente delle stragi: non i soldi, non la droga, non la vendetta verso i ricchi (come molti pensano); il vero movente è solo uno, è l’helter skelter. Già, ma come riuscire a spiegare un movente così assurdo? Il libro, scritto dallo stesso Bugliosi e dal giornalista Curt Gentry, è una lettura mozzafiato che alterna i ritmi del thriller e del legal-book e prende avvio proprio con i fatti avvenuti il 9 e 10 agosto, per proseguire poi con le indagini, l’arresto dei colpevoli e con il successivo processo. Al tempo stesso è anche una sorta di biografiamensoniana perché per spiegare cosa spinga quest’uomo a uccidere e perché abbia così tanto potere sui suoi seguaci è inevitabile ripercorre la sua vita e la sua “filosofia”. Ma, ancora di più, forse, questo libro è la biografia collettiva di un’epoca, la fine degli anni '60. Non più l’epoca di pace e amore.
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