Ritratti di Fidelman
di Angelo O. Meloni Libridine / 10 maggio 2011
Ritratti di Fidelman di Bernard Malamud è una raccolta di racconti ognuno dei quali tratteggia alcuni momenti nella vita di un pittore votato al fallimento. Un percorso accidentato che va a comporre i quadri di un’imbarazzante esibizione, allo stesso tempo raccolta di brevi storie e romanzo di un’anima irrequieta che crede di trovare la sua meta in Italia, dove approfondirà le sue conoscenze dell’arte in un articolato percorso di disfatte esistenziali. Già nel primo racconto vediamo che aria tira: lo sfigatissimo Fidelman arriva a Roma con pochi soldi e tante speranze, vittima dell’irresistibilità di un destino d’artista che somiglia a un baratro apertosi ai suoi piedi. Fidelman si considera un pittore fallito e ha pensato bene di dare un senso al suo inespresso talento scrivendo un saggio su Giotto. Quale meta migliore dello Stivale per approfondire e respirare a pieni polmoni la grande arte? Peccato per lui che appena arrivato a Roma incontrerà il suo destino, incarnato nelle ineleganti fattezze di Susskind, ebreo come Fidelman e più squattrinato di lui, un individuo piacevole come una zecca. Fidelman cerca di scappare dall’onnipresente Susskind, che lo perseguita come un’ombra, ma la sua fuga si trasformerà in una caccia allorché Susskind gli avrà rubato la valigetta che conteneva il primo capitolo del suo “preziosissimo” saggio.
Povero Fidelman, la sua vocazione alla catastrofe non finisce certo lì. Questo è solo l’inizio. Dopo Susskind ha a che fare con le malie di una pittrice ossessionata, e se ne innamora perdutamente; quindi a Milano è vittima di una gang di papponi che lo costringe e coinvolge in un furto con truffa annessa; e lo aspettano ancora Esmeralda, musa-prostituta diciottenne, e il quadro definitivo della sua traballante carriera, quello che potrebbe cambiarla; quindi un incontro onirico con un personaggio che puzza di zolfo e una capatina nel mondo delle installazioni concettuali; infine un soggiorno erotico nell’alchemica Venezia, torbido crogiolo di promiscuità (immagine non troppo originale), ultima tappa di un percorso grottesco governato dall’irresistibile, devastante vocazione di chi possiede solo mezzo talento. Ma se Fidelman sapràsopravvivere alle sue illusioni e troverà la sua strada, è cosa che non racconto, molto meglio scoprirlo leggendo il libro di Bernard Malamud, ristampato da minimum fax nella succosa collana minimum classics.
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