“Cantica” di Emiliano Pellisari
di Sabrina Sciabica / 14 ottobre 2013
La stagione 2013/2014 del teatro Olimpico di Roma comincia all’insegna della fantasia, dell’estro, della leggerezza con il lavoro di Emiliano Pellisari, l’uomo che nei suoi spettacoli sfida la legge di gravità e lascia il pubblico senza fiato. Cantica si ispira all’opera di Dante e, in particolare, al Purgatorio, dopo che l’anno scorso, sempre all’Olimpico, abbiamo visto l'Inferno, atto primo di questo ciclo (ottobre 2012).
Le creazioni artistiche di Pellisari affondano le radici nel Black Light Theatre, e cioè il teatro che Jiří Srnec fondò a Praga nel 1961. Da allora i suoi ballerini divennero famosi in tutto il mondo e, ancora oggi, nel teatro della capitale ceca che prende il suo nome, si registra il tutto esaurito. Gli acrobati danzano creando forme e colori su uno sfondo completamente nero che permette di mimetizzare marchingegni e altri attori che aiutano i danzatori a fluttuare nel cosiddetto Black Cabinet. Per perfezionare la messa in scena, si alternano oggetti di colori luminescenti, raggi UV proiettati sul palco, tessuti che svolazzano, e altri ingegnosi segreti che lo spettatore non deve conoscere, a ritmo di una musica sempre più incalzante. L’artista romagnolo personalizza le sue performance fabbricando tutto da sé. Nella vita, infatti, ha fatto diversi mestieri “manuali”: il muratore, il falegname, l’elettricista, l’idraulico… oltre che regista e coreografo, Emiliano progetta i costumi e le scenografie, rielabora (e mixa) la musica dello spettacolo. Con l’allestimento dello Studio Emiliano Pellisari non poteva mancare la No Gravity Dance Company (Mariana Porceddu, Patrizio Di Diodato, Chiara Verdecchia, Valeria Carrassa, Maria Chiara Di Niccola, Carim Di Castro).
Se si vuole seguire un filo logico e capire le scelte della regia per ognuno dei 14 quadri presentati, basta seguire le didascalie della brochure che troverete in teatro. Ma ci si può anche mettere comodi e cominciare il viaggio che, abbandonando qualsiasi schema razionale, porterà in un universo surreale animato da acrobatici voli di figure sinuose.
Tutto comincia con una bolla sospesa all’interno della quale un corpo si muove delicatamente. In tal modo il regista rappresenta l’anima incontaminata e dotata di libero arbitrio. La facoltà di scegliere tra bene e male è rappresentata nei movimenti della ballerina, assolutamente liberi, in ogni direzione dello spazio. In un unico atto, le scene si susseguono intervallate da brevi pause di buio e iniziano, spesso, con una voce fuori campo che recita le terzine del sommo poeta.
Attualissima l’allegoria dell’Italia impersonata da una ballerina in tutù bianco che viene aggredita e violata da strani individui con maschere grottesche, sulle note de “La gazza ladra” di Rossini.
Nella versione di Pellisari, i gironi danteschi diventano labirintici come le interminabili scale di Escher. E su scale incrociate passano i ballerini confondendo il sopra col sotto, formando una perfetta simmetria, stavolta sul rigore di Bach.
In Cantica i colori cambiano, lo sfondo è spesso di un blu intenso che si trasforma in verde e varia nuovamente a seconda degli argomenti rappresentati. I danzatori diventano morbidi fiori che sbocciano, piramidi umane e altre forme flessibili che si delineano e si trasformano. Tutto accompagnato dai classici della musica, da Bach a Mozart, da Vivaldi a Stravinskij, da Satie fino a Xenakis.
Ma qual è il segreto che permette ai ballerini di volteggiare senza (quasi) mai toccare terra? Il regista confessa di usare, nei suoi allestimenti, corde elastiche, cavi, funi, specchi, pulegge di generi molto diversi. Eppure allo spettatore non interessa conoscere i trucchi, quanto piuttosto continuare a rimanere immerso nell’atmosfera che si crea durante simili performance. A questo proposito Pellisari ammette che il suo obiettivo è proprio l’estetica, l’utilizzo della bellezza per creare stupore. Coinvolgere il pubblico con uno spettacolo catartico dal quale possa uscire alleggerito, risollevato.
Le acrobazie continuano fino al 20 ottobre. Se invece volete assistere a simili performance associate a temi più frivoli, l’appuntamento è per le date di maggio, sempre al teatro Olimpico (29 aprile/21 maggio) dove in Comics Emiliano Pellisari Studio e No Gravity LTD si ispirano al meraviglioso mondo dei cartoon.
Cantica
Regia di Emiliano Pellisari
Con la compagnia No Gravity LTD
Roma – Teatro Olimpico, dall’8 ottobre al 20 ottobre 2013
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