“Terra ignota. Il risveglio” di Vanni Santoni HG

di / 13 dicembre 2013

L’avventura di Ailis tra magie, mostri, aguzzini e incanti è il fulcro di Terra ignota. Il risveglio (Mondadori, 2013), l’ultima fatica di Vanni Santoni, che per inoltrarsi nel mondo fantasy si fregia della sigla finale HG, in omaggio a Guido Morselli.

Il libro sa come dimostrarsi avvincente, aprendosi su descrizioni che ricordano, a modo loro, I pilastri della terra e il Mondo senza fine di Ken Follett. Gli intrighi, la magia e le caratteristiche straordinarie dei protagonisti, in altre parole la base del fantastico, ci sono tutte. Quello che manca, purtroppo, è lo spessore dei personaggi, che rischiano di avere solo un paio di caratteristiche salienti, a volte spinte troppo all’estremo. Ailis, l’eroina del romanzo, è mossa dal desiderio di salvare un’amica, ma il suo percorso di formazione verso l’età adulta è poco strutturato e la fa apparire ai nostri occhi più come una bambina viziata che come un’eroina in fieri. Brigid, altro personaggio saliente del libro, sembra un’efficiente macchina della morte, così efficiente, però, da risultare un personaggio ripetitivo e piatto, dalla personalità poco definita.

La trama segue uno sviluppo molto classico, che si concentra, come anticipato, sul percorso di formazione della principale protagonista, Ailis. Il Villaggio Alto, in cui Ailis abita, viene distrutto da Åydrik Reinhare e i suoi uomini, che rapiscono la sua migliore amica, Vevisa, e uccidono tutti i suoi amici e conoscenti. Da qui, mossa da un forte quanto prevedibile desiderio di vendetta, la ragazzina appena dodicenne intraprende un cammino tra mari e terre ignote, conosce la schiavitù e il desiderio di libertà ma, soprattutto, conosce Brigid, una coetanea votata alla violenza. Insieme agli altri personaggi che richiamano gli “aiutanti” dei protagonisti dei più classici intrecci letterari, Ailis riuscirà a crescere fisicamente e, per così dire, mentalmente. L’elemento magico è essenziale per la trama: nei propri sogni, Ailis riesce a scoprire di più sul destino dell’amica Vevisa e si attiva per salvarla attraversando mondi nuovi costellati dai pericoli tipici della letteratura fantasy.

Il finale di questo primo capitolo di Terra ignota produce una certa aspettativa nei confronti dei prossimi tomi, che si spera non sarà delusa. Giudicare questo libro, tuttavia, è complesso. La trama è avvincente, tanto che a tratti è difficile interrompere la lettura. Altrettanto spesso, però, i personaggi sono così poco approfonditi da risultare anonimi, alle volte irritanti. Il linguaggio è un ibrido, con parti apparentemente scritte per un pubblico adulto e altre che sembrano invece rivolte a una cerchia di lettori ben più giovani. Se le primissime pagine non stimolano quasi per nulla la curiosità di andare avanti, quasi avessimo davanti agli occhi qualcosa di già letto, procedendo iniziamo a sentirci in dovere proseguire, ma non è del tutto chiaro se per interesse o inerzia. Poiché si tratta del primo libro di una trilogia, ed essendoci le condizioni per apportare delle migliorie, è probabile che il prossimo capitolo renda più giustizia a un’idea di fondo funzionale, ma non resa alla perfezione.

(Vanni Santoni HG, Terra ignota. Il risveglio, Mondadori, 2013, pp. 415, euro 17)

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