“Rise and Fall of Academic Drifting” dei Giardini di Mirò
Un nuovo tour per festeggiare il passato
di Claudia Gifuni / 12 ottobre 2016
Sono passati quindici anni dalla pubblicazione di Rise and Fall of Academic Drifting (Homesleep, 2001), album d’esordio dei Giardini di Mirò ed è proprio per celebrare quest’anniversario che la band reggiana sta promuovendo un nuovo tour – iniziato l’8 Ottobre con la data di Verona – durante il quale sta suonando l’album per intero. Per l’occasione, inoltre, Rise and Fall of Academic Drifting è stato ristampato dalla 42 Records in un’edizione speciale, e limitata a sole 500 copie, in doppio vinile.
Personalmente l’attesa per la tappa di Roma (15 Ottobre al Monk) si è trasformata in un ottimo pretesto per riascoltare Rise and Fall 0f Academic Drifting e per scivolare di nuovo in quella morbida malinconia che avvolge con continuità tutte e otto le tracce.
Bastano le prime note di “A New Start (For Swinging Shoes)” per sentir svanire la tensione, il corpo si abbandona docile alla deriva strumentale e, di colpo, si ritrova sospeso lungo i confini della dimensione onirica creata dai Giardini di Mirò: un equilibrio etereo e fugace in cui le fragilità scompaiono. Rise and Fall of Academic Drifting accarezza i lembi consumati dell’animo, li libera da quel torpore profondo e colloso che soffoca i sentimenti e rende aridi. Contemporaneamente commuove e dà conforto.
E quando si è quasi sopraffatti dall’inaspettata sensazione di benessere, ecco, è a quel punto che si può cedere senza remore alla tentazione di ascoltare almeno un paio di volte “Pet Life Saver” o “Little Victories” prima di passare alla traccia successiva.
La scelta, poi, di collocare come ultimo pezzo la canzone da cui l’album prende il nome è perfetta. Sono nove minuti con cui dilatare il tempo per un’ultima volta. Immersi in un buio placido solo le vibrazioni solleticano i sensi, il silenzio che segue alla fine del disco riporta alla realtà brutalmente, quasi con una fitta di dolore. Di nuovo opaco, l’animo torna a ripiegarsi su sé stesso.
A buon diritto, dunque, Rise and Fall of Academic Drifting consacra i Giardini di Mirò come una delle band più interessanti del panorama indie italiano. Le influenze di altri gruppi post–rock , uno su tutti i Mogwai, rintracciabili nell’album, contano poco poiché rimane intatta l’intensità delle sonorità create così come la dolcezza che permane nell’aria dopo averlo ascoltato più e più volte.
LA CRITICA
Senza dubbio per gli amanti del post–rock è un must have album. Per chi, invece, ancora non lo fosse, Rise And Fall Of Academic Drifting può essere un primo, ed ottimo, approccio al genere da cui è impossibile rimanerne delusi.
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