“Belushi. In missione per conto di Dio”
di A. Schiavone e M. Manera
Successo e caduta di uno dei più grandi artisti del secolo scorso, per la prima volta in un graphic novel.
di Flavio Frontaloni / 12 aprile 2015
Nel romanzo a fumetti scritto da Alberto Schiavone – già autore di La libreria dell’armadillo e Nessuna carezza – e disegnato dal fumettista Matteo Manera – alla seconda esperienza con il graphic novel dopo l’uscita di Fino all’ultima mezz’ora, troviamo la storia di John Belushi, giovane di origini albanesi, che si dedica al football fino al momento in cui la sua passione per la recitazione lo fa approdare ai più importanti palcoscenici di Chicago, passando poi al celebre Saturday Night Live fino ad arrivare a scrivere la storia del cinema del XX secolo firmando successi cinematografici indimenticabili grazie all’inconfondibile ironia dissacrante e l’irruenza con cui essa viene presentata al pubblico. Ma come cresce il successo di John sul piccolo e grande schermo, cresce anche la dipendenza incontrollabile che inclinerà il suo modo di affrontare la carriera cinematografica e il suo rapporto con Judy Jacklin, sua compagna e poi moglie che gli rimarrà a fianco fino alla fine.
Consacrato come uno dei comici statunitensi più famosi degli anni Settanta-Ottanta, Belushi viene rappresentato dall’esordio fino alla drammatica conclusione della sua carriera attraverso le tavole di Manera che si susseguono (a volte senza una netta distinzione tra l’una e l’altra) per i sette capitoli in cui è diviso questo racconto.
Sfogliando le pagine del secondo lavoro del fumettista troviamo tavole grezze in bianco e nero il cui disegno – poco più di una bozza – riesce nell’intento di rappresentare il tutto senza aggiungere nulla al flusso dei fatti. Il risultato assomiglia all’immagine che ognuno di noi proietta nella propria mente quando pensa a una storia senza lieto fine.
Al netto di ciò e di un’idea originale come quella di rappresentare la storia del genio comico di The Blues Brothers e Animal House, l’opera risulta nel complesso non molto brillante e a tratti contraddittoria, passando da una narrazione biografico-cronologica, interrotta da qualche flashback qua e là, a una riproposizione a volte stucchevole del tema della droga nel tentativo di coinvolgere il lettore nel dramma vissuto da Belushi.
Lo sforzo di creare un contrasto in questo graphic novel (per esempio tra la vita pubblica e privata del protagonista) sfocia quindi in un alternanza di ricostruzione biografica oggettiva e narrazione informale, il che, invece di far avvicinare anche emotivamente il lettore alla storia, rischia inevitabilmente di allontanarlo facendolo restare spettatore di un flusso di eventi o lasciandolo, nel peggiore dei casi, perplesso.
(Alberto Schiavone e Matteo Manera, Belushi. In missione per conto di Dio, edizioni bd, Roma, euro 11,90)
LA CRITICA
Frutto di un’idea originale, non riesce però nell’intento di coinvolgere il lettore nel complesso delle vicende vissute dal protagonista.
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