“Guardiani della galassia Vol. 2”
di James Gunn

Un secondo capitolo senza sorprese

di / 2 maggio 2017

Poster di Guardiani della galassia vol. 2 su Flanerí

Nel 2014, l’uscita di Guardiani della galassia
era stata accolta come una sorpresa non solo dai fan dell’universo cinematografico Marvel. Scanzonato, spettacolare e – soprattutto – divertente, il film di James Gunn aveva iniettato una nuova speranza in tutti gli appassionati della fantascienza in stile Hollywood. Una squadra di non eroi di varie forme e colori capitanata da un umano senza passato ossessionata da una musicassetta che ascolta in continuazione. Una minaccia galattica e la possibilità di riscatto. Nobiltà, sacrificio e molta scorrettezza. I guardiani si erano creati subito il loro spazio all’interno di un genere modificandone i confini. Mancava ancora un paio d’anni al ritorno al cinema della saga di Star Wars, ma i Guardiani erano riusciti a ricreare un tipo di epica pop che non si vedeva da molti anni.

Senza dubbio, il primo Guardiani della galassia è stato non solo il miglior film Marvel degli ultimi anni, ma anche uno dei blockbuster più riusciti del cinema statunitense contemporaneo. Lontano dalle logiche del cinecomic, Gunn era riuscito a crearsi un proprio spazio nell’universo fumettistico insistendo su elementi nuovi presi da mondi lontani dal classico immaginario supereroistico. La logica del mercato impone ovviamente che un film non possa più esistere come oggetto distinto di cinema, e quindi a distanza di tre anni è arrivato il seguito di Guardiani della galassia. Stesso regista, stessa squadra – con qualche novità –, ma molto meno entusiasmo.

I guardiani sono stati assoldati dai Sovereign per proteggere le loro fonti di energia da una minaccia aliena. Portato a termine il lavoro, si prendono un’extra come ricompensa scatenando un inseguimento da cui vengono salvati da un misterioso viaggiatore solitario. L’uomo conosce molte cose sul passato di Starlord e gli farà capire chi è veramente. Nel frattempo, tutti i guardiani finiscono, in un modo o nell’altro, a fare i conti con il loro passato.

Non manca niente in Guardiani della galassia vol. 2. Tutto quello che c’era da aspettarsi dal ritorno di Starlord e compagni viene offerto allo spettatore. Spettacolo, ironia, di nuovo la vocazione al sacrificio e al riscatto. C’è una nuova musicassetta, come si vedeva alla fine del primo film, e quindi una nuova colonna sonora, ancora una volta costruita con grandi brani degli anni Settanta-Ottanta. Ci sono di nuovo Chris Pratt, Dave Bautista, Zoe Saldana. Ci sarebbero, almeno nella versione originale, anche Bradley Cooper e Vin Diesel, che danno la voce a Rocket e a Groot. A Baby-root, anzi, a cui vengono affidate molte scene chiave del film sin dai titoli di testa. Ci sono dei nuovi ingressi di prestigio, come Kurt Russell, in un ruolo fondamentale, e Sylvester Stallone, in poco più di un cameo che lascia intendere un coinvolgimento maggiore in futuro.

Nel segno di una continuità – involontaria – con la saga di Star Wars, questo volume due dedica molto spazio ai legami familiari, all’importanza del sangue e delle sue conseguenze genetiche. Peter Quill capisce chi è il suo vero padre e deve decidere se comportarsi come lui, un po’ come Luke Skywalker in L’impero colpisce ancora. Gamora deve capire cosa fare di sua sorella Nebula, Drax deve superare la perdita della moglie e della figlia. Il messaggio di fondo è che la famiglia è quella che ti scegli, non quella in cui sei nato, e i guardiani sono una famiglia. Strana, ma pur sempre una famiglia.

Questo volume 2 dei Guardiani della galassia conferma quanto di innovativo aveva portato il primo film e quell’impressione che i film di casa Marvel tendano ormai a dare il meglio di loro quanto più si allontanano dalla saga degli Avengers, così intricata da richiedere un livello di attenzione da parte dello spettatore eccessivamente elevato. A mancare, e a fare la differenza con il primo film, è la novità, la sensazione di vedere qualcosa di completamente nuovo. Non era semplice trovare un modo per stupire ancora una volta. L’impressione è che i vertici Marvel abbiano deciso di non provarci neanche.

(Guardiani della galassia vol. 2, di James Gunn, 2017, azione, 137’)

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LA CRITICA

Il primo film era stato una rivelazione. Ora, il ritorno dei Guardiani della galassia ripropone lo stesso copione di ironia, azione e scorrettezza con una nuova colonna sonora, ma senza grandi novità.

VOTO

6,5/10

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effe

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