“L’erba cattiva” di Ago Panini
di Ilaria Caputo / 16 luglio 2012
Se amate i romanzi di formazione, la musica e gli anni Ottanta, L’erba cattiva, romanzo d’esordio di Ago Panini, è il libro che fa per voi.
Nato dalla vena artistica di uno scrittore dai molteplici talenti (Ago è, infatti, regista, musicista e pubblicitario italiano), L’erba cattiva vi terrà piacevolmente incollati per duecentocinquanta pagine alla Milano degli anni Ottanta, in un momento della storia della musica che vede nascere e diventare nuova realtà le band underground!
All’origine de La Herba Mala, band protagonista, c’è la conversione spirituale di un quattordicenne, cresciuto a pane e musica classica, che un giorno si scontra “letteralmente” con il rock e sacrifica il suo flauto traverso per una «oscena, sensuale, colorata […] Fender Stratocaster, azzurra carta da zucchero». Da quel giorno in poi la vita del nostro outsider, «l’unico che con il walkman ci sentiva Čajkovskij», si costellerà di incontri fortuiti, grazie ai quali la sua intera giovinezza si tramuterà in una lunga e distruttiva tournée in giro per l’Italia che avrà fine all’alba dei suoi trent’anni, quando presa coscienza di un talento che non è tale da condurlo a divenire una stella del rock, si congederà dal palco e dalla sua band in modo del tutto accidentale e inusuale.
La forza dirompente di questo romanzo, così brioso, allegro, solare, non sta però soltanto nella storia narrata, nei protagonisti, giovani e genuini che, con la diversità dei loro temperamenti ricordano, con un pizzico di nostalgia, ognuno di noi in quell’età magica e complicata della crescita, ma sta soprattutto nello stile deciso, nel ritmo serrato e in quell’irresistibile comicità che caratterizza alcuni passaggi e che fa volare via d’un soffio la lettura.
L’erba cattiva è un romanzo rock mosso dai sentimenti, i sentimenti di chi, attraverso la musica, ha desiderato di cambiare il mondo e, cosa forse ancor più rara, un romanzo che si chiude con un’espressione di felicità nonostante la mancata realizzazione di un sogno:«Guardo Cosimo. Mi ritrovo a sorridere. E questa volta non è la mia cicatrice: è un sorriso vero. Sono felice».
(Ago Panini, L’erba cattiva, Indiana, 2012, pp. 250, euro 12,50)
Comments