[RockNotes] Le uscite di maggio
di Redazione / 23 maggio 2014
Ci sono stati dei ritorni importanti in questo mese di maggio e la conferma di tutte le capacità di Erika M. Anderson, ai più noti come EMA, che con il secondo album si è già imposta come nuovo riferimento del pop. Vediamo le RockNotes di maggio.
Pixies, Indie Cindy
(Pixiesmusic/PIAS)
La raccolta dei precedenti tre EP che hanno segnato il ritorno discografico della storica band americana, in pratica. Le critiche non sono state leggere e molti ascoltando il nuovo materiale hanno storto il naso, vista anche la mole del nome chiamato in causa. La dipartita di Kim Deal non ha certo facilitato la situazione e il sound ne risente. Sicuramente non è il ritorno che ci si aspettava, ma il materiale non è tutto da buttare.
EMA, The Future’s Void
(Matador)
Osannata da gran parte della stampa come la nuova eroina del pop – il Mucchio con non poco scandalo le ha dedicato addirittura una copertina – Erika M. Anderson con questo suo secondo album si afferma come un’artista dal talento lampante. The Future’s Void è così bello a prescindere dal genere che va consigliato a tutti, anche ai più scettici.
Swans, To be Kind
(Young God Records/Mute Records)
Michael Gira non è uno che si fa troppi problemi o paranoie. Comunica e produce quello che reputa giusto senza il minimo cruccio. Così, a due anni da quel capolavoro chiamato The Seer, ecco un altro doppio album. Tra litanie e momenti acustici, blues e psichedelia, i pilastri del noise- hardcore compongono un altro abisso musicale. Non ci sono vie di mezzo nemmeno stavolta: o ci si immerge completamente, o lo si ignora. Comunque monumentale.
Cloud Nothings, Here And Nowhere Else
(Carpark)
Su di loro ci sono sempre state aspettative molto alte: qualcuno li ha visti addirittura come i nuovi Nirvana, e va detto che dopo l’ultimo Attack on Memory del 2012, il paragone non sembrava così spropositato. In Here and Nowhere Else la musica – fortunatamente – non cambia: otto brani in cui le chitarre e la batteria sono un tornado inarrestabile. Una furia rock da ascoltare al massimo.
Eagulls, Eagulls
(Partisan Records)
Loro sono gli Eagulls e vengono da Leeds, e soprattutto suonano il punk, e lo fanno alla grande. Un esordio notevole dove angoscia e rabbia vengono urlati senza mezze misure. Gli amanti del genere – e non solo – gradiranno.
Band Of Skulls, Hymalayan
(Pias, Elecrtic Blues Records)
Di recente li abbiamo visti dal vivo a Roma all’Atlantico Live e i ragazzi sanno il fatto loro. Dopo il bel Sweet Sour, giunti senza colpo ferire al terzo album, gli inglesi Band Of Skulls confermano con Himalayan il loro marchio di fabbrica: una fusione possente tra blues e rock, con degli accenni melodici non indifferenti. Per chi ama il rock nella sua grezza e pura essenza.
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