È uno scheletro in fuga Kim. Ha nove anni, uno stelo annerito di ossa e terrore. Scappa nuda, con i chili non pesabili di chi ha già più memoria che [leggi]

Oggi tocca a Le notti blu. Però esiste un prima. Abbastanza indissolubile. Prima c’è stata Paula. Ma a quindici anni sei talmente figlia, in modo così osceno e ubriacante, che [leggi]

Sembra essere l’imperativo degli ultimi anni, queste fette già scomposte di millennio. Trovare la ricetta. Dimagrire, innamorare, coltivare. Ammobiliarsi l’esistenza con successo. Trasmigrare da se stessi e riprogettarsi al meglio. [leggi]

Ritrovarsi un libro addosso. Adocchiandolo di fretta, come una caccia a cronometro. Comprarsi una storia in un atto predatorio, compulsivo, epilettico. Perché tutti ne parlano. Perché troneggia su una pedana [leggi]

Ero curiosa, è il caso di affiggerla come premessa. La combinazione titolo-autore mi è parsa quasi dinamitarda. Ian McEwan, dopo tre anni di gestazione, affolla pedane e vetrine con Nel [leggi]

Astenersi perditempo. Questo sembra chiaro in modo lancinante. La lettura tempera-angosce, smussa-patemi da infilare senza affanni in qualsiasi feritoia d’attesa ordinaria non sarà mai la definizione di Bussola (Edizioni e/o, [leggi]

Ho sempre avuto un’insana passione per i “romanzi ammalati”, e L’arte di sparire di Jenny Downham (Bompiani, 2016, traduzione di Sara Reggiani) è un romanzo ammalato. Una passione insana, appunto. [leggi]

«Ora il titolo [ovviamente] non mi salta in testa, ma la casa editrice ha un nome strano, tipo esoterico…». Non nego che questo avventore, nella nebbia prometeica della sua richiesta, [leggi]

Giulia Caminito è nata appena un anno al di qua. Un anno prima della morte del Muro, quello maiuscolo e acuminato. Un anno prima che la fortezza si sfaldasse e [leggi]

Un nome asiatico, l’infraintendibile grafica Adelphi, una foto di petali bianchi con al centro due accenni di sangue. Un fiore schiuso al dolore possibile, così labile e già violato. E [leggi]

Iniziamo dalle facce. Bellamente schierate. Chi inchioda, chi svicola, chi sorride di taglio. Sono una squadra in mostra. Palesemente soddisfatta, di un’euforia in rilievo, che impugna una N non tanto [leggi]

Prima ancora di concepire un articolo, solitamente, si annusa un po’ in giro. Quanto meno io lo trovo necessario. Scandaglio, rovisto gli umori di stampa, mi sbraccio parecchio tra cataste [leggi]