Per lo spazio che occupano, per il come lo occupano, i 41 testi raccolti da Ugo Cornia sotto la definizione, non priva di una divertita perfidia, Scritti di impegno incivile [leggi]

Siete stanchi di libri dalla trama troppo prevedibile? Le abbazie piene di delitti e di monaci impiccioni con la barba finta da Sherlock Holmes vi hanno stufato? Meglio ancora: è [leggi]

Il fratello come topos letterario: già dal «fratello Giovanni» – suicida quando si scopre, nella cassa del reggimento da lui amministrata, l’ammanco per ripianare debiti di gioco – che valica [leggi]

Viene in mente, leggendo Il casale di Francesco Formaggi (Neri Pozza, 2013), uno di quei funzionali, oliatissimi congegni narrativi che erano, di solito, i film del grande Hitchcock: ne ha, [leggi]

Paolo Di Paolo ha felicemente superato, in questo suo nuovo, fortunato Mandami tanta vita (Feltrinelli, 2013) un certo memorialismo adolescenziale, diaristico, del precedente romanzo, per darci la densità di vicende, [leggi]

C’è un’ambiguità nel termine italiano storia, che designa tanto la “narrazione” a diverso grado di sfrenatezza inventiva, quanto il racconto, sulla base di dati laboriosamente ricostruiti su dei documenti, di [leggi]

È probabile che quella di vite “parallele” non sia nulla più di una illusione letteraria, a partire dal primo che mostrò di nutrirla, come non ignorano molti degli attuali studenti [leggi]

La mostra Vermeer, il secolo d’oro dell’arte olandese, attualmente in corso alle Scuderie del Quirinale, e già segnalata da Flanerí, sembra riproporre, con splendidi risultati poetici, il tema del rapporto [leggi]

Aprendo il recente “quaderno” di letture critiche di Paolo Di Paolo nella parte iniziale, quella che l’autore gestisce tutta in prima persona, ciò che viene fatto di chiedersi è: ma [leggi]

Che i libri possano agire sul mondo, e insomma “fare” la realtà, è cosa notoriamente poco probabile. Eppure, una prova in contrario potrebbe fornirla proprio questo Amerigo – Il racconto [leggi]

Non bisogna lasciarsi ingannare dall’apparenza di leggerezza con cui viene incontro, sui pletorici banchi delle librerie, questo libretto di Massimo Cacciari, Doppio ritratto, San Francesco in Dante e in Giotto: [leggi]