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Mario Testino: “Todo o Nada”
di Federica Morichetti / 26 ottobre
Avete tempo ancora fino al 22 gennario per compiacervi dell’"inutile" voluttà della moda nella sua declinazione più squisitamente tracotante di estetica pura o per indignarvi per la stessa.
Questi 54 scatti non vi lasceranno probabilmente indisturbati.
La mostra, infatti, dovrebbe essere visitata sia da coloro che sono intrigati e ammirati dal lustro e dal clamore irraggiungibile della fotografia di moda, dalle passerelle alle campagne pubblicitarie ˗ questine uscirebbero assolutamente soddisfatti e pieni di estetizzanti immagini di bellezza contemporanea, austera ed erotizzata allo stesso tempo ˗ sia dal pubblico critico e riluttante: gli scatti di Todo o Nada sono, infatti, quanto mai predisposti ad inquietare la morale di chi la moda e la bellezza distante delle mannequins la giudica finta, inutile, a tratti anche malata e priva di alcun interesse nei contenuti.
Ammetto che mi piacerebbe scrutare le espressioni del pubblico sopra descritto davanti ad alcune di queste gigantografie dai colori lucidi e pieni, davanti alla voracità di certi giochi di luci e ombre e alla intrigante presenza della fibra delle pelli candide o ambrate delle modelle o dei tessuti preziosi, scarni, abbondanti o minimi: vorrei proprio vedere se la morale non vacillerebbe.
Appunto, davanti al Todo ˗ il tutto della moda più moda ˗ e al Nada dei corpi nudi e scultorei .
Il repertorio fotografico di Mario Testino, l’argentino figlio dell' establishment del fashionsystem, è al compiaciuto servizio della moda degli alti ranghi, con grazia e ironia e mai con freddo distacco.
Mario Testino, per chi non lo conoscesse, è stato l’ideatore, insieme a Gianni Versace, delle modelle superstar degli anni ‘90, non più mere stampelle deambulanti con i corpi, nella maggioranza dei casi, al servizio degli stilisti, ma vestali del Pantheon di quell’industria che attraverso il viso e il corpo delle varie Claudia (Schiffer), Stephanie (Seymour), Linda (Evangelista), Cindy (Crawford) e più tardi la “fuori dai canoni” Kate (Moss), ha completamente ribaltato il concetto di costume, rendendo loro più protagoniste delle firme che indossavano.
Testino è stato una delle firme fotografiche di questo passaggio: prima con Versace, poi con le famose campagne pubblicitarie del rinnovato glamour di Gucci ˗ con Tom Ford ˗ e, infine, divenendo uno dei fotografi di prima linea di Vogue America, dove molto si decide, sotto il giudizio tagliente della temuta Wintour.
Mario Testino, attraverso questi scatti studiati e perfettissimi, ci porta, grazie ad un apparente uso delle immagini come mezzo pubblicitario al servizio di altro, al di dentro del canone estetico femminile e del senso del bello, che in un modo o nell’altro ognuno di noi esperisce/subisce giornalmente .
Ebbene sì, quando i posteri analizzeranno il nostro concetto di bellezza e la nostra visione del corpo, è anche e soprattutto a questo tipo di immagini che guarderanno; ci siamo arrivati dopo secoli di peregrinazioni estetiche, passaggi economici e di costume e di conseguenza di arte: i corpi delle donne e i loro ruoli sono cambiati e, come quasi sempre l’arte fa, ce ne offre la loro deriva più sublime .
Questo approdo può non piacere e sembrare distante dalla realtà ma, a ben vedere, non lo è affatto: ognuno di noi, a suo modo, è parte di questo e, al momento, come disse qualcuno "è il migliore dei mondi possibili"… E, tutto sommato, non mi sembra affatto male .
Buona mostra.
Todo o Nada
Mario Testino
Fondazione Memmo
Roma, Via del Corso 418
Infoline:Tel (+39) 06 91 65 08 451
Orari: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30
La biglietteria rimane aperta fino ad un'ora prima della chiusura della mostra