Libri
Cosa è successo negli ultimi mesi in editoria
#0 maggio-settembre 2022
di Alberto Paolo Palumbo / 30 settembre
Settembre è il lunedì dell’anno. È il mese che ti dà la sensazione di un vero e proprio inizio. Sono tante infatti le manifestazioni e le uscite editoriali che pianteranno i semi per qualcosa di nuovo in questa ultima parte del 2022. In pieno spirito settembrino, noi di Flanerí abbiamo deciso di ridare vita alla rubrica DietroLeQuarte, con lo scopo di tener traccia periodicamente di tutto ciò che di interessante accade nel mondo dell’editoria: festival, fiere, premi letterari, nascite di nuove case editrici e collane editoriali, pubblicazioni italiane ed estere. Insomma, tutto quello che dovete sapere per capire in che direzione sta andando l’editoria nostrana e non.
Inauguriamo il nuovo corso di questa rubrica con alle spalle mesi floridi di festival che in pieno spirito di ripresa postpandemica sono sorti dopo il Salone Internazionale del Libro di Torino dello scorso maggio. Abbiamo assistito infatti all’arrivo di festival come Lino – Festivalino di Letteratura Indipendente a No.Lo, nato nel quartiere Nolo di Milano, Lettera 423 a Isernia (così chiamato perché la città molisana si trova a 423 metri sul livello del mare), Interzona, incentrato sull’editoria e l’autoproduzione al Pasto Nudo di Roma, Duerive – Festival delle storie, organizzato fra Gallipoli e Tricase. Quanto alle conferme, non solo c’è stato il ritorno di Festivaletteratura di Mantova e Termini Book Festival a inizio settembre, ma per l’editoria indipendente anche quello di Flip – Festival della Letteratura Indipendente Pomigliano d’Arco, giunto alla sua seconda edizione, che ha visto la partecipazione di ospiti internazionali come Alan Pauls e William T. Vollmann, quest’ultimo tornato in Italia dopo dieci anni.
Fondamentale in questo periodo è stato anche il lancio di nuovi progetti editoriali. Dopo la nascita ad aprile di L’invisibile, collana di narrativa breve di Industria & Letteratura curata da Martino Baldi, il genere del racconto lungo ha visto l’annuncio di nuove realtà a esso dedicate: Tetra Edizioni, casa editrice che ogni quattro del mese pubblica a cadenza quadrimestrale quattro racconti di autori affermati nel panorama editoriale italiano, e «Quattro», rivista edita da Nuova Editrice Berti che dà spazio su carta alla narrativa breve e il cui primo numero è uscito a giugno. Da tenere in considerazione anche la nascita di collane come Pennisole, curata da Dario Voltolini per hopefulmonster, black edition di readerforblind curata da Dario Pontuale, Kimochi di Rizzoli per la letteratura giapponese, ma anche la nuova direzione editoriale di La Tartaruga – ora di proprietà di La nave di Teseo – affidata a Claudia Durastanti.
Non mancano le novità nel mondo delle riviste: la prima uscita della nuova serie di «The Florence Review» dal titolo Horizon – Orizzonte, edita da Le Lettere, il primo numero cartaceo di «L’Indiscreto», pubblicato da Tlon, dal titolo Il fine del mondo, il nuovo volume di «Cose spiegate bene», la rivista di «Il Post», questa volta dedicato alle droghe.
In questi mesi sono stati assegnati i tre premi letterari italiani più importanti: lo Strega, il Viareggio-Rèpaci e il Campiello. Se lo Strega è stato vinto da Mario Desiati con Spatriati, riportando Einaudi a vincere a cinque anni dall’ultima volta, il Viareggio-Rèpaci è stato assegnato a Veronica Raimo per Niente di vero (sempre Einaudi) – che si è aggiudicato anche il Premio Strega Giovani; il Campiello è andato invece a I miei stupidi intenti (Sellerio) di Bernardo Zannoni, diventato a ventisette anni non solo il vincitore più giovane, ma anche il secondo esordiente a vincerlo dall’istituzione nel 2004 del Campiello Opera Prima.
E i premi per gli esordienti? Il citato Campiello Opera Prima è andato a Francesca Valente con Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli (Einaudi), e il Viareggio-Rèpaci Opera Prima a Pietro Castellitto con Gli iperborei (Bompiani). Il Premio POP è stato vinto da Maddalena Fingerle con Lingua madre (Italo Svevo Edizioni), mentre il Premio John Fante Opera Prima è andato a Valeria Gargiullo con Mai stati innocenti (Salani). Davide Rigiani ha trionfato invece al Premio Letterario Giuseppe Berto, dedicato sempre alle opere prime, con Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino (minimum fax), e Elisabetta Pierini al Premio Megamark, con La casa capovolta (Hacca Edizioni). Il Premio Calvino di quest’anno è stato assegnato a Nicolò Moscatelli con I calcagnanti, mentre le menzioni speciali sono andate a Greta Pavan con Quasi niente sbagliato, Stefano Casanova con Un chiodo storto e Giorgio Benedetto Scalia con Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo.
Passiamo adesso ai premi internazionali. Se lo Strega Europeo ha visto l’ex aequo storico fra Mikhail Shishkin con Punto di fuga (21lettere) e Amélie Nothomb con Primo sangue (Voland), il Premio Gregor Von Rezzori è andato a Tomás Nevinson (Einaudi) diJavier Marías, scomparso l’11 settembre scorso. Il Premio Pulitzer per la narrativa è stato assegnato a Joshua Cohen con I Netanyahu, edito in Italia da Codice Edizioni, mentre il Women’s Prize for Fiction è stato vinto da Ruth Ozeki con Il libro della forma e del vuoto (Edizioni e/o) e il Premio Principessa delle Asturie dal direttore e autore teatrale madrileno Juan Mayorga. Anche in ambito tedescofono sono stati consegnati importanti premi: il Großer Österreichischer Staatspreis è andato ad Anna Baar, di cui Voland pubblicherà l’anno prossimo Die Farbe des Granatapfels (“Il colore della melagrana”), e il prestigioso Büchner Preis a Emine Sevgi Özdamar, autrice di origini turche e principale esponente della Gastarbeiterliteratur, termine con cui nel mondo tedesco si definisce la letteratura migrante o la letteratura di autori nati in Germania ma di origine straniera. Da tener presente anche l’annuncio della shortlist del Booker Prize, che vede fra i protagonisti autori già conosciuti dal pubblico italiano come Elizabeth Strout, Percival Everett e NoViolet Bulawayo.
E le novità editoriali? Innanzitutto, all’estero sono state annunciate pubblicazioni importanti: il nuovo romanzo di Stephen Markley The Deluge, in uscita a gennaio 2023, e Victory City, il ritorno al fantastico di Salman Rushdie – vittima il 12 agosto di un attentato a un festival letterario a Chautauqua, nello stato di New York –, in uscita a febbraio 2023.
Per ciò che concerne l’Italia, da maggio a settembre sono stati pubblicati tanti libri interessanti, fra ritorni, riscoperte e prime volte. Partendo dalle novità in traduzione, a maggio va segnalato per La nave di Teseo I 75 fogli di Marcel Proust, contenenti il nucleo originario della Recherche e curati dalla pronipote Nathalie Mauriac Dyer. A giugno minimum fax ha riportato in libreria Mark Fisher, filosofo inglese autore di Realismo capitalista e teorico del weird e dell’eerie, con Desiderio postcapitalista, con le sue ultime lezioni prima del suicidio del 2016. A luglio invece Mattioli 1885 ha pubblicato Il tenente, primo e unico romanzo di un maestro del racconto breve qual è Andre Dubus, e Sur ha portato in libreria i racconti del due volte Premio Pulitzer John Updike con protagonista Henry Bech, ovvero Vita e avventure di Henry Bech, scrittore. A fine agosto abbiamo assistito alla pubblicazione per Adelphi di Tessiture di sogno, libro finora inedito in italiano di W.G. Sebald, contenente tra le altre cose il reportage del suo viaggio in Corsica fatto fra il 1995 e il 1996. A inizio settembre invece è giunto in libreria un testo destinato a far parlare di sé per molto tempo: il Premio Goncourt 2021 Mohamed Mbougar Sarr con La più recondita memoria degli uomini (e/o), la storia di uno scrittore che indaga su un libro scandaloso e sul suo misterioso autore. Sempre a settembre, per Mondadori, arrivano per la prima volta in Italia i racconti dell’americana Lydia Davis – vincitrice nel 2013 dell’allora Man Booker International Prize – dal titolo Osservazione sulle faccende domestiche. Da segnalare anche La Tradizione, raccolta poetica edita Donzelli del poeta afroamericano Jericho Brown, che gli valse il Premio Pulitzer per la poesia nel 2020.
Anche per la narrativa italiana sono stati molti i libri notevoli. Maggio ha visto la pubblicazione dei racconti di Giovanni Papini curati da Raoul Bruni per Edizioni Clichy. A giugno invece il Saggiatore ha portato in libreria l’ultima fatica di Filippo Tuena, La voce della Sibilla, incentrato su T.S. Eliot e la scrittura di La terra desolata. Ad agosto è uscito il nuovo libro del Premio Campiello 2019 Andrea Tarabbia, Il continente bianco, una sorta di riscrittura alternativa dell’incompiuto L’odore del sangue di Goffredo Parise. A inizio settembre da segnalare il ritorno di Giorgio Vasta con Palermo. Un’autobiografia nella luce per Humboldt books, con fotografie di Ramak Fazel, e Contemporaneo occidentale, antologia curata da Andrea Gentile per il Saggiatore, contenente racconti di autori internazionali incentrati sull’incontro con l’ignoto. Settembre ha visto anche i nuovi libri di Antonio Scurati, con il terzo volume della tetralogia dedicata a Mussolini, ovvero M. Gli ultimi giorni dell’Europa (Bompiani), incentrato sull’alleanza fra Mussolini e Hitler, e di Marco Missiroli con Avere tutto (Einaudi), un romanzo che racconta di un uomo di provincia alle prese con la fortuna e il destino.
A conclusione di questo lungo excursus sulle novità degli ultimi mesi, ci sembra opportuno dedicare uno spazio a parte agli esordi nostrani. Maggio per esempio ha visto la pubblicazione di I vermi grigi di Francesco Bortolozzo (Alter Ego), Corpomatto di Cristina Venneri (Quodlibet), Il mostro di Alessandro Ceccherini (nottetempo), Una storia vera di Nicola Feninno (Industria & Letteratura) e Non nella Enne, non nella A, ma nella Esse di Mariana Branca (Wojtek). Gli esordi di giugno invece sono stati La raggia di Mattia Grigolo (Pidgin), Chiromantica medica di Alessio Mosca (nottetempo) e Adeu di Ignazio Caruso (Giulio Perrone Editore). Ad agosto va segnalato Uomini di cavalli di Pietro Santetti per Mondadori; a settembre Fazi Editore ha pubblicato Magnificat di Sonia Aggio e Einaudi Tutta intera di Espérance Hakuzwimana, mentre sul finire del mese sono usciti Male a est di Andreea Simionel (Italo Svevo Edizioni) e La società degli uomini-barbagianni di Emanuele Kraushaar (Tlon).
Foto: John-Mark Smith via Unsplash