Libri
“Il libro segreto delle cose sacre” di Torsten Krol
di Mattia Pianezzi / 13 novembre
Durante la lettura de Il libro segreto delle cose sacre (ISBN Edizioni, 2012) di Torsten Krol, dopo più o meno trenta pagine ho pensato da vero presuntuoso di aver già capito come la storia sarebbe andata a finire. Non fate il mio stesso errore. Non solo per la trama – che prenderà sentieri inaspettati – ma soprattutto per non sminuire un’opera non semplice.
Krol, autore riservatissimo, mai apparso pubblicamente, confeziona un romanzo dai numerosi volti. L’ambientazione è quella del romanzo post-apocalittico, in una Terra distrutta quasi per intero da un meteorite che prima di colpire il nostro pianeta ha urtato la Luna. Solo pochi gruppi organizzati di persone sono sopravvissute. L’urto del meteorite con la Luna ha anche causato lo spostamento del satellite, ha modificato la sua vicinanza col pianeta e di conseguenza il suo corso, causando ogni sette giorni delle catastrofi naturali dette «lunamoti».
Il libro segreto delle cose sacre è anche un romanzo sociologico e antropologico che espone le trasformazioni delle società umane tornate per molti versi a uno stadio primordiale, a una nuova genesi, imparando dagli errori del passato: si viene così a creare il villaggio guidato dalle Sorelle di Selene, in cui le donne adorano la Luna, Selene appunto, ripudiano le violenze della società androcentrica e creano tutto da capo, basandosi sulla suddivisione dei compiti e sull’amore reciproco; hanno comunque bisogno dell’uomo per la riproduzione e per i lavori più pesanti, la caccia e la produzione di cibo in generale, in una situazione di stallo, tesa, pronta a spezzarsi.
Il libro segreto delle cose sacre è poi, per la maggior parte, un romanzo di formazione della giovane – e insopportabile, vedrete – protagonista e voce narrante Aurora: adolescente, Scriba delle Sorelle di Selene, impegnata a scrivere il nome della dea più e più volte ogni giorno negli ultimi fogli rimasti, vecchi quaderni di contabilità, affinché i lunamoti non avvengano e Selene continui a proteggere la Terra. Aurora viene investita dall’affaccendarsi di eventi nuovi, alcuni già accorsi e altri che presagisce, e sente il bisogno di raccontarli. Li scrive su un quaderno segreto, di cui solo lei è a conoscenza, un suo diario giornaliero, l’unico autentico libro rimasto al mondo. Il libro segreto delle cose sacre è di fatto il diario della Scriba.
Subdola e calcolatrice, Aurora conoscerà l’amore della pescatrice Willa. Saccente e superba, si ritroverà isolata, ma alla fine sarà l’unica a intuire ciò che davvero succede al mondo.
Il lessico è anch’esso apocalittico, composto di detriti: gli oggetti sono descritti esattamente per come appaiono, semplici; relitti del vecchio mondo (un cannocchiale, i libri della contabilità stessi) che stridono con la “nuova” società primordiale.
Un romanzo che sorprende per il suo carico emotivo e simbolico, che sembra andare spedito verso una direzione prima di bloccarsi e prenderne un’altra completamente diversa; una macchina narrativa che ci pone di fronte a un «what if?» sociale coinvolgente, di mutamento, distruzione e rinascita.
(Torsten Krol, Il libro segreto delle cose sacre, trad. di Enrico Monti, ISBN Edizioni, 2012, pp. 384, euro 16,90)