Musica
“End of Daze” delle Dum Dum Girls
di Alessio Belli / 4 febbraio
Di solito si dà poca importanza agli Ep. Vengono considerati una via di mezzo, un riempitivo, un assaggio di qualcosa più grande, e magari più bello. In parte, il ragionamento funziona nella stragrande maggioranza dei casi. Però, se il prodotto brilla di bellezza e la qualità di ogni singola traccia è così lampante da lasciare il critico e l’ascoltatore piacevolmente stupito, allora bisogna scriverlo. Proprio come stiamo facendo ora, con End of Daze delle Dum Dum Girls.
Messe sotto contratto dall’istituzione Sub Pop di Seattle (di cui non citeremo tutti i gruppi affiliati per non degenerare sulla lunghezza del pezzo), la band rigorosamente tutta al femminile di Dee Dee s’impone nel 2010: undici brani, mezz’ora di musica battezzata I Will Be. Per intendere lo stile e il genere delle ragazze basta analizzare il nome, unione dell’album Dum Dum dei The Vaselines e il brano “Dum Dum Boys” di Iggy Pop. Insomma, un brioso rock lo-fi, accattivante e noise, che una volta sorpassati i timpani non lascia più il cervello. Dopo aver pubblicato nel 2011 altri due Ep – He Gets Me High e Only In Dreams – dove la forma di I Will Be sfociava superbamente del pop-punk, ora le DDGs chiudono la trilogia con il lavoro più riuscito: End of Daze.
La grezza chitarra che apre e accompagna la voce di Dee Dee per l’intera durata dell’iniziale “Mine Tonight” è un ottimo spunto per vedere come la band stia lavorando – con notevoli esiti – su una forma canzone più lenta e melodica. Ma, come a non voler deludere il fan storico, la successiva “I Got Nothing” è la quintessenza del sound Dum Dum Girls: batteria martellante sul rullante, linee melodiche ipnotiche e ritornello indimenticabile. “Trees and Flowers” è il momento più romantico ed emotivo dell’ep: riuscitissimo. Qui gli arpeggi s’intrecciano su archi e distorsioni per sostenere la toccante performance vocale. È ancora la batteria a segnare il passaggio tra uno stato d’animo e l’altro: adesso tocca a quella di “Lord Knows”, il brano dream pop di End of Daze, uscito infatti come primo singolo. La conclusione è in grande stile. “Season in Hell” è il modo migliore per suggellare lo stato di salute musicale e compositivo del gruppo: tutto suona perfetto. Infatti, quando il brano si conclude cantando proprio il titolo dell’ep, ecco venir fuori una dolceamara delusione: i venti minuti delle cinque tracce sono già passati.
Ora, è ovvio concordare con la schiera di critici e fan che attendono calorosamente un altro album, ma va detto che nell’attuale panorama musicale, di dischi capaci di contenere almeno cinque pezzi di tale valore sono davvero rari. Purtroppo. Quindi, nell’attesa, meglio concentrare l’ascolto su pochi ma ottimi brani. Per il futuro, Dee Dee e socie ci permettono di essere più che ottimisti.
(Dum Dum Girls, End of Daze, Sub Pop, 2012)