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“Nella zona proibita” di Eduardo Ramos-Izquierdo

di Giuliana Pagliari / 20 marzo

Nella zona proibita di Eduardo Ramos-Izquierdo (Arcoiris, 2012) tratta uno dei temi più interessanti e oscuri da sempre al centro della letteratura e del folklore: il dopplegänger. L’esistenza di un doppio identico a noi in qualche parte del mondo presenta un fascino seducente e porta con sé alcune leggende e caratteristiche ricorrenti.

È ad esempio credenza popolare che il doppio sia una versione malvagia di noi stessi, una sorta di gemello cattivo, e che vederlo o incontrarlo sia presagio di morte, mentre sulla forma che il doppio possa assumere esistono versioni discordanti. Contrariamente a quanto succede in alcune culture, in cui il doppio si manifesta in forma incorporea, uno spirito che non si riflette negli specchi e non ha ombra, in altre credenze esso si presenta come un sosia identico in tutto e per tutto all’individuo, dotato di un corpo e di una vita parallela ma indipendente, con un lavoro, una casa e delle relazioni interpersonali.

Cosa succederebbe se di doppi ne esistessero addirittura più d’uno?

È questo il caso su cui si trova a indagare l’investigatore privato Lino in Nella zona proibita. In un periodo di ristrettezze economiche e penuria di clienti, monsieurLino, francese di origini italiane, vede bussare alla propria porta un cliente particolare sotto molti punti di vista. Roberto Molina è messicano, ha con sé enormi somme di denaro in contanti che consegna immediatamente a Lino quale anticipo, e ha una storia che lo angoscia profondamente. Sostiene di aver incontrato varie volte alcuni suoi doppi in diversi posti del mondo; questi sosia sono sempre identici a lui, con la stessa corporatura, gli stessi tratti del viso e spesso indossano anche gli stessi suoi indumenti. Dopo aver assistito alla morte di uno di questi sosia, dopo essersi letteralmente guardato morire, Molina ha iniziato una ricerca metodica per rintracciare tutte le persone al mondo che considera suoi doppi, avendo scoperto per giunta che tutti sono accomunati dalle stesse iniziali RM e tutti condividono la stessa data di nascita.

Ingaggia quindi Lino al fine di rintracciare queste persone per capire come ciò possa essere possibile e che implicazioni sono sottese al vivere varie volte la stessa vita in luoghi diversi.

Fra indagini e intrighi tipici dei romanzi noir, Eduardo Ramos-Izquierdo ci fa entrare in un vortice di nomi, personaggi e scoperte inaspettate, trovando anche il tempo per mostrarci una dolcissima e sensuale storia d’amore fra Lino e Agathe, donna che viene dal passato ma che assume il ruolo di compagna e aiutante di Lino lungo tutta l’indagine e oltre.

Magistrale il colpo di scena finale, completamente aperto a varie interpretazioni e correlato di un epilogo in cui vengono fornite due principali possibilità di lettura, rispettivamente formulate e avvalorate da Lino e Agathe.

Molto interessante anche la guida «Istruzioni per uscire dalla zona proibita»di Stefano Tedeschi, inserita in calce al romanzo, con spunti di riflessione sul tema del doppio, sulle ambientazioni e sulla scrittura di Eduardo Ramos-Izquierdo.

Lo stesso autore afferma nella postfazione: «Traducendo liberamente alcuni concetti della poetica di Poe, ritengo Nella zona proibita un libro che si legge tutto d’un fiato. Chissà che qualche lettore non voglia provare a verificare questa affermazione».

Dopo essermi affidata al suo consiglio per la lettura di questo romanzo, mi sento di confermare la sua affermazione. Nella zona proibita è un romanzo breve che, una volta iniziato, non può essere richiuso prima di arrivare alla conclusione, salvo poi ricominciare a leggerlo per ritrovare gli spunti e gli indizi che ci erano stati forniti dall’autore lungo l’indagine, e che non abbiamo saputo individuare immediatamente.

(Eduardo Ramos-Izquierdo, Nella zona proibita, trad. di Giulia Pinchetti, Edizioni Arcoiris, pp. 96, euro 10)