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Addio a Franco Quadri
di Gian Paolo Galasi / 29 marzo
Ho avuto modo di incontrarlo di persona solo lo scorso novembre, all’Out Off di via Mac Mahon, dove presentava i palermitani Sutta Scupa assieme a Giuseppe Massa. Era il mio secondo spettacolo teatrale come corrispondente per una webzine, lo conoscevo di nome ma niente di più. In realtà il nome di Franco Quadri, milanese classe 1936, ha sempre suscitato timore reverenziale. Si è occupato di teatro collaborando con testate europee come Le Monde, El Publìco e caporedattore del mensile Il Sipario. Direttore alla Biennale di Venezia, traduttore delle opere teatrali di Samuel Beckett in italiano, nel 1971 fonda la casa editrice Ubulibri e nel 1979 il Premio Ubu. Da quell’anno il suo Patalogo indicizza il meglio dell’annata teatrale italiana. Del 1990 è l’istituzione dell’Ecole Des Maitres, laboratorio internazionale e itinerante per attori sotto i trent’anni.
Inesausto scopritore di talenti, ha scritto saggi critici su Genet, Wilson, Ronconi e Pina Bausch. La notte di sabato 26 marzo ci ha definitivamente lasciati. I maggiori quotidiani nazionali (da tempo, dopo aver lasciato Panorama, scriveva su La Repubblica) gli hanno dedicato un sentito ricordo.