“Roma città aperta” per la prima volta in versione restaurata
di Francesco Bove / 18 gennaio 2012
Lascia sempre una ferita Roma città aperta di Roberto Rossellini. Un film che le nuove generazioni dovrebbero conoscere a memoria e presentato oggi, per la prima volta, in versione restaurata su supporto dvd oltre che in alta definizione su supporto Blu-Ray. Il lavoro di restauro è stato compiuto grazie al Progetto Rossellini e l’edizione Home Video, oltre al film, presenta una serie di contenuti d’approfondimento che impreziosiscono l’edizione.
Roma città aperta è Storia, con la S maiuscola, e documento fondamentale per raccontare un periodo oscuro del Novecento italiano. Lo ribadisce negli extra anche Renzo Rossellini, che racconta la genesi del film e i suoi retroscena. L’idea geniale di Roberto Rossellini è stata quella di fotografare la Storia senza manipolarla, stravolgendo il concetto classico di cinema. Etichettato come “neorealista”, il cinema di Rossellini va in realtà oltre ogni catalogazione perché epico e vero nel mostrare la miseria di quegli anni. È proprio l’ardore di un Rossellini non ancora pienamente maturo a rendere il film speciale, sincero, ritratto di una Roma devastata dai bombardamenti e dalla violenza nazifascista. Solo dalle macerie si riesce a costruire dell’arte vera e, come ebbe modo di scrivere Di Giammatteo, Rossellini riesce a essere fuori e dentro il cinema. Il fascino del film, ancora immutato oggi, è dovuto alla mancanza di mediazioni tra il cinema e la storia: non è presente una drammaturgia complessa in primo piano, che potrebbe sovrastare la potenza delle immagini, ma la tragicità di quel momento storico viene analizzata con sguardo fisso, asettico, non ci sono personalismi. Una storia lineare che vede come protagonisti un prete antifascista – un immenso Aldo Fabrizi – e una popolana – straordinaria Anna Magnani –; attorno a queste due figure ruotano situazioni e personaggi la cui sorte verrà irrimediabilmente segnata. Non ci sono spiragli di luce né letture ottimistiche, nonostante alcuni dialoghi di speranza, ma viene semplicemente consegnato un documento indispensabile, unico, che ispirerà seminalmente i francesi della Nouvelle Vague. Da possedere e custodire gelosamente nella propria videoteca.
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