“The Artist” di Michel Hazanavicius
di Elisa Longo / 23 gennaio 2012
Nel momento storico che viviamo, nel quale la comunicazione, i mezzi di socializzazione ci invadono la vita e la “parola” si dimena per farsi sempre più protagonista, la pellicola di Michel Hazanavicius, The Artist, crea un silenzio raccolto, inaspettato. È così che ogni spettatore si trova immerso in un’atmosfera misteriosa, innaturale e inquieta.
Durante la proiezione, l’intimità coglie tutti, suscitando improvvisamente, “senza voce”, emozioni e suggestioni insolite.
E pensare che il grande schermo in origine era proprio così: rendeva veramente attoniti e muti vecchi e bambini e stuzzicava l’interpretazione, l’osservazione delle mimiche facciali, degli sguardi.
La parola ha reso tutto più facile, ha creato comunità, insieme.
Il dubbio e la disperazione che attanagliano la mente del protagonista George Valentin, attore di cinema muto, derivano proprio da questo: tradizione o innovazione? Potrà lui, attore di successo, ma di quel cinema, di quell’arte, che vive della fama e del fascino che tale mestiere gli ha donato, cedere alle provocazioni di un mondo che sta cambiando?
L’orgoglio di George, però, tiene testa al produttore cinematografico che preferisce proporre al pubblico la scintillante idea del sonoro e così lui viene scartato.
L’ingresso in scena di una giovane e deliziosa comparsa, che si farà strada grazie al suo fascino femminile e a un seducente neo sul labbro, cambierà definitivamente le carte in tavola: la vita del cinema muto volge al termine.
Ma la trama non si perde in dettagli artificiosi, rispecchia piuttosto un modo più umani di “vedere” gli attori e le loro vite, meno invidiabili di quanto si possa pensare.
Il compromesso avviene quando la giovane starlet, Peppy Miller, decide di aiutare Valentin, del quale è follemente innamorata, in segreto. George Valentin è alla fine: un’asta fallimentare, il lastrico più totale, un incendio che gli devasta casa, e un tentato suicidio.
Eppure nulla è drammatico, perché ogni cosa riporta a un mondo fatto di lustrini e di varietà, di luci e di trucchi, un cagnolino attore e tante ballerine di tip tap, camerini e vestiti scintillanti.
La brillantezza di Hollywood.
Basterà, a Peppy e allo sconsolato George, tentare il tutto per tutto?
Comments