“Sogno di una notte di mezz’estate”, regia di Carlo Cecchi
di Francesco Bove / 3 febbraio 2012
L’idea geniale di Carlo Cecchi di mettere in scena non il saggio di diploma del 2009 dell’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico ma tutto ciò che attiene alla sua realizzazione trova concreta realizzazione in un lavoro, giunto al suo secondo anno di tournée, dove la teorizzazione della messa in scena di un’opera di Shakespeare come il Sogno di una notte di mezz’estate diviene rappresentazione. La trama non viene sconvolta: in due ore vengono presentate le tre storie ateniesi, intrecciate tra loro, che vedono come protagonisti Lisandro e Demetrio, entrambi innamorati della stessa donna; Oberon, re degli elfi, la moglie Titania e il loro battibecco sul servo indiano della regina delle fate che Oberon vuole come suo paggio e, infine, una compagnia squinternata che vuole mettere in scena uno spettacolo in occasione del matrimonio, già programmato, tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni. Queste tre vicende si incontreranno inevitabilmente in un bosco incantato.
Come avvenuto già nel suo Tartufo, Cecchi si avvale di una traduzione rispettosa della lingua dell’epoca esaltandola con alcuni interessanti momenti musicati dal vivo e un tocco di napoletanità nella scena della prova dello spettacolo nel bosco che ricorda tanto la Francesca Da Rimini di Petito. La vicenda shakespeariana non viene tagliuzzata e smembrata ma viene riletta. Carlo Cecchi guida gli attori dentro e fuori la scena, è il capocomico, e regala uno spettacolo metateatrale curioso, divertente nonché una lezione di teatro magistrale. La sua lettura drammaturgica del classico di Shakespeare è pura, umana, scevra da artifici e ambizioni finto-sperimentali e consegna al pubblico un testo non mediato da scenografie maestose e istrioni pomposi. Infatti, i pregi e i difetti della scenografia, degli attori ancora acerbi, vengono esaltati per far venire fuori uno spettacolo brioso, pieno di ritmo ed energia, autentico. Cecchi mette in scena un testo e rappresenta il teatro: non poteva esserci lezione più azzeccata di quella che sta fornendo, replica dopo replica, al suo pubblico.
Sogni di una notte di mezz’estate
di William Shakespeare
regia di Carlo Cecchi
traduzione Patrizia Cavalli
scena Roberto Bivona e Carlo Cecchi
costumi Sandra Cardini
luci Stefano Barbagallo
consulenza musicale Nicola Piovani
aiuto regista Valentina Rosati
produzione Teatro Stabile delle Marche
con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”
In scena dal 31 gennaio al 12 febbraio 2012 al Teatro Vascello di Roma.
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