Capitano, questi periodi. In cui sembra che tutto resti fermo. Intendiamoci: continui a muoverti, fai il tuo, non s’eclissa certo l’affanno del daffare ma… è tutto fermo lo stesso. Come quando ci si prepara a una battaglia: la rassegna delle truppe, l’ispezione al vettovagliamento, la cernita delle munizioni, le ultime consegne… E poi? Poi l’attesa: tutto fermo prima del cozzo.
Ci sarà, lo senti nell’aria. «E che cozzo», ti ripeti, «dovrà pur accadere qualcosa!» E aspetti. Sarà la Primavera, foriera di mollezze; sarà che questi giorni sforbicianti (tagli, tagli, sempre tagli e solo tagli…), questi giorni parecchio Emo hanno il sapore del vacuo che più vacuo no non c’è, ma l’aria è tesa, inutile negarlo, si sente. S’annusa. L’aria è ferma e tesa.
Torna, forse, e prepotente, un desiderio morale (cit.). A che scopo? Ci chiediamo. Verso dove? Interroghiamo. Cui prodest? (è latino: ripassiamo!) Quindici anni di torpore sono duri da scrollare. E il cambiamento ventilato non arriva. S’erode il noto, questo sì. Poco alla volta step by step in inglese e piano piano l’Italia come era non c’è più. Di nuovo, però, nulla. Di nuovo nulla, è il mio timore. Ma è del nuovo che ti nutri. È il nuovo che t’esalta e ti motiva. Eppure è tutto fermo. Dentro e fuori. Tu e gli altri. La famiglia il fidanzato la collega e il baretto. Tutto fermo. sessanta milioni di persone in stand-by.
Presente quando ti saturi delle tue stesse abitudini? Quando i pensieri sono usurati al pari del conforto che non ti danno più? Ecco, di colpo ha smesso di girare la macchinina dell’auto-menzogna: il tracciato che le hai imposto l’ha calcato troppo, ormai. È sprofondata, ha trovato l’acqua e con essa… il fango. Immaginati se può ancora girare: al massimo se si muove schizza e sporca. È un po’ come una pista per le biglie disegnata un tantinello troppo a ridosso della battigia: un lieve affiorar di mare col mutar dell’ora… e non si gioca più.
Ecco, a me pare di non essere il solo, in attesa di una smossa. Ma signori attenzione: o qui si cambia gioco, tracciato macchinina e biglie, o verrà a noia a tutti, stare al mare. Ad aspettare che? L’onda di tsunami? La noia non è bene. La noia è foriera di pessime azioni.
Cozzo sì, ma non a cazzo.