“Franco Quinto – Commedia di una banca” di Friedrich Dürrenmatt

di / 17 aprile 2012

«Rapinare una banca è roba da dilettanti.
I veri professionisti una banca la fondano».

Si parla di banche, in questo nostro tempo strano, si parla di spread, di titoli e di borse in rialzo o in ribasso. Dürrenmatt ne parlava già cinquanta anni fa, in questa profetica quanto attualissima «commedia di una banca», messa in scena il 19 marzo 1959 a Zurigo per la prima volta e che esce ora in libreria con Marcos y Marcos.
La commedia si presenta al lettore come un testo divertente e farsesco ma a tratti anche drammatico e allarmante, in quanto i personaggi protagonisti sono talmente bassi e corrotti che riescono a spiazzare il lettore, che pure se lo aspetta. Veniamo a conoscenza, col proseguire delle scene, di una crisi grave e profonda che riguarda una dinastia di banchieri che va avanti da ben cinque generazioni, l’ultimo dei quali, Franco Quinto (il quinto appunto), è costretto a trovare un modo per uscire dalla rovina che si trovano a fronteggiare: la loro banca è un passo dal fallimento.

Da cinque generazioni la corruzione e l’illegalità sono state il fondamento del loro lavoro: lo Stato non li ostacola, la concorrenza non è in grado di contrastarli e dunque truffe, scandali e segreti vergognosi sono l’humus di questo mondo dell’alta finanza, del quale Dürrenmatt evidenzia il marcio attraverso il carattere dei personaggi protagonisti, in particolar modo Franco e sua moglie Ottilia, che sono freddi calcolatori disposti davvero a tutto, anche a uccidere in nome del profitto.
I protagonisti, senz’altro visti come maschere negative, divertono, però, il lettore a partire dallo scambio di persona, ingrediente immancabile nelle commedie, da Plauto in poi.
Si innescano equivoci che scaturiscono in comicità, come suscitano ilarità battute del tipo: «Mi chiamano Franco il Filantropo», frase tipica che il signor Quinto usa per presentarsi e che suona evidentemente falsa anche a chi non conosce la vicenda.

Lo scrittore svizzero fa del problema della giustizia, tema rintracciabile anche in altre sue opere, il centro di questo testo quasi sconosciuto in Italia e di conseguenza poco rappresentato. Dürrenmatt vede ciò che gli sta intorno, non gli piace e denuncia. E così facendo, illumina.


(Friedrich Dürrenmatt, Franco Quinto – Commedia di una banca, trad. di Aloisio Rendi, Marcos y Marcos, 2012, pp. 158, euro 12)

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