“Se te ne vai, non torni” di Rolando D’Alessandro

di / 14 marzo 2013

Se te ne vai, non torni di Rolando D’Alessandro (Ensemble, 2012) è un titolo emblematico, che anticipa una storia dura. La storia di un ragazzo che è andato senza poter tornare, costretto a vivere una vita clandestina per sfuggire a un’ingiusta condanna. Una latitanza durata trent’anni.

Rolando ha diciannove anni, è un giovane studente militante di sinistra nell’Italia degli anni Settanta, con idee e progetti di vita, quando un giorno la sua spensieratezza viene spezzata da una terribile accusa: l’omicidio di un ragazzo del suo paese. Un omicidio che non ha commesso, per il quale viene condannato lo stesso senza prove, senza la possibilità di difendersi. Si aprono così le porte del carcere: un mondo nuovo, violento, brutale ma anche amichevole per certi versi. Una realtà sconvolgente per un giovane cresciuto nella stazione ferroviaria di un paesino della Toscana, ma alla quale non soccombe, riuscendo a creare una sua dimensione, nella speranza di uscire presto da lì. Perché Rolando è innocente e spera che il processo gli dia ragione.

Purtroppo la sentenza non gli lascia scampo: viene condannato a trent’anni, senza appello, e Rolando non ci sta. I giochi sono fatti e lui non accetta di pagare per qualcosa che non ha fatto, di piegarsi a un processo basato solo su indizi, senza nemmeno una prova e senza la possibilità di dimostrare la sua innocenza. Evade e trascorre i successivi trent’anni in latitanza, senza una casa fissa, tra Roma e Trieste, tra Parigi e la Francia meridionale fino ad arrivare a Barcellona, dove vive tutt’ora. Dove finalmente vive da uomo libero, perché la pena è andata in prescrizione.

Rolando D’Alessandro nel suo libro riesce a esprimere la violenza e il dolore che ha visto e subito in carcere e fuori, racconta i soprusi, le angherie, le lotte che non ha mai smesso di combattere. Pur esprimendo idee politiche apertamente schierate, lo fa con pacatezza, con la tranquillità di chi ha ormai vinto la sua battaglia e può esprimersi liberamente senza censure. La sua storia racconta anni amari trascorsi lontano dalla sua famiglia, in un mondo in cui è come se non esistesse, senza documenti, senza nome, senza identità. Rolando non esiste ma c’è: lavora, ha una figlia, è impegnato politicamente, ma vive con la costante paura di essere scoperto, come un animale braccato.

Un animale braccato che anche ora che non ha più bisogno di fuggire, non è tornato lo stesso.


(Rolando D’Alessandro, Se te ne vai non torni, Edizioni Ensemble, 2012, pp. 238, euro 14,90)

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