“Discover Night” a Le Mura
Ci eravamo lasciati qui, al primo Discover Festival al Rec di Castel Gandolfo, con due belle serate di musica dal vivo.
Sono passati quattro mesi e Matteo Rotondi, l’ideatore del progetto Discover, si è dato molto da fare insieme a un gruppo di ragazzi motivati. Nella promozione di gruppi, nell’organizzazione di concerti, nel cercare di tessere una rete che mettesse in contatto diverse realtà musicali. Stasera a Le Mura, in Via di Porta Labicana, alle ore 22, andrà in scena la Discover Night, che vedrà sul palco i The Phildrop, mix di chitarre acustiche, ukulele ed elettronica, e a seguire il dj set di Lemon Lights.
Ne abbiamo approfittato per parlare con Matteo di cos’è Discover e di come si sta sviluppando: «Curiamo il management di pochi gruppi selezionati sulla base di qualità e professionalità, e organizziamo diverse iniziative live tra eventi singoli, rassegne periodiche e festival. Tutto ciò sia su Roma e provincia, sia fuori».
Nonostante non sia passato molto tempo dalla nascita di questa realtà, si può fare un primo bilancio di come sta andando rispetto alle vostre aspettative?
«Discover sta andando incredibilmente meglio del previsto, tant’è che abbiamo dovuto allargare la cerchia delle band che curiamo e dei nostri collaboratori. In questi giorni stiamo diventando una vera e propria associazione culturale, condizione fondamentale per organizzare eventi all’aperto il prossimo anno. Le nostre collaborazioni si moltiplicano e siamo piacevolmente sorpresi di quanta gente c’è in giro che lavora bene (e che per questo motivo non esitiamo a reclutare) e che semplicemente prima non si notava perché era isolata. La rete che si sta creando attorno a Discover sta portando alla luce talenti nascosti sia tra musicisti che tra addetti ai lavori». Poi aggiunge: «All’inizio gestivamo cinque gruppi, ora sono nove e vogliamo portarli a dieci. Poi ci fermeremo, perché ci deve essere sempre un preciso corrispettivo tra le risorse a disposizione, e il nostro scopo è quello di poter assicurare a tutti un preciso trattamento e una precisa attenzione ai dettagli», ci dice, nonostante le difficoltà iniziali. «All’inizio c’era tanto scetticismo. Sia per la nostra giovane età, sia perché quando si fonda la propria filosofia sulla collaborazione, sull’annientamento dell’invidia, sul fare rete e condividere le proprie risorse, si fa sempre la figura dei sognatori. Per questo motivo fin dall’inizio abbiamo bandito la parola “sogno”. Il nostro è un lavoro, in cui si ragiona per obiettivi e per precisi step programmati nel tempo».
Uno dei motivi per cui Discover cresce sempre di più è sicuramente la solidarietà che scorre tra i gruppi, un’immagine affascinante ma sicuramente non scontata: «È possibile e sta accadendo sotto i nostri occhi. I gruppi vanno l’uno ai concerti degli altri (cosa su cui abbiamo puntato il dito fin dall’inizio e che troppo spesso non si verificava), si passano i contatti dei locali, si prestano la strumentazione, si aiutano nella promozione delle serate e delle proprie iniziative. Infine, cosa da non sottovalutare, si scambiano dei feedback. Ricevere i riscontri delle esperienze altrui, e poterli sfruttare per cogliere delle buone occasioni o per non commettere lo stesso errore, o non fidarsi delle stesse persone. La rete di Discover è un efficiente microcosmo in cui si comunica senza filtro e si scambiano preziose informazioni».
Non possiamo che condividere la filosofia di Discover e rinnovare l’invito a seguire le loro iniziative, a partire da quella di stasera. Noi di Flanerí ci saremo!
Qui tutte le informazioni sull’evento.
Discover
The Phildrop
Lemon Lights