“Michael J. Fox Show” di Will Gluck
di Mirko Braia / 26 marzo 2014
Se dico Ritorno al Futuro si apre un mondo. La mente può balzare ovunque, dal «grande Giove!» di Doc alla mitica DeLorean, una macchina divenuta praticamente un oggetto di culto e inseguita da tantissimi collezionisti. Ma questa esilarante trilogia, iniziata nel lontano 1985, ha regalato soprattutto al grande pubblico l’indimenticabile Marty McFly, al secolo Michael J. Fox.
Per il simpatico attore canadese, naturalizzato poi statunitense, sembrava l’inizio di una scintillante carriera nel mondo del cinema e della televisione. Ma il destino aveva in serbo per lui un morbo maledetto che lo avrebbe messo a dura prova. Nel 1991, durante le riprese di Doc Hollywood, la scioccante diagnosi: il tremolio delle sue dita è Parkinson. La notizia verrà resa ufficiale solo nel 1998. Nel 2000 si trova addirittura costretto a lasciare la serie Spin City per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Da lì in poi qualche comparsata in diverse serie televisive come per esempio Scrubs o Boston Legal e tanto impegno nella lotta al Parkinson tramite la sua fondazione. Fino a un inaspettato e graditissimo ritorno, nel 2013, con il Michael J. Fox Show, andato in onda sulla NBC. Il protagonista, Mike Henry, è un noto anchorman costretto a lasciare il suo posto per dedicarsi completamente alla sua famiglia dopo i problemi dovuti al Parkinson. Quattro anni dopo decide di rimettersi in gioco e di riprendere in mano la sua carriera tornando in televisione.
Inutile sottolineare le similitudini tra la storia di Mike Henry e quella di Michael J. Fox. La serie è stata una grande dimostrazione di come la forza di volontà possa vincere sulla malattia. Senza voler essere politicamente corretti nei confronti dell’operato di un attore cosi sfortunato regalando meriti non esistenti, il Michael J. Fox Show è una commedia assolutamente gradevole. La grande ironia con cui viene trattato un morbo tremendo, presentato sullo schermo tramite battute o gag, dimostra la voglia di dare un messaggio a tutti gli spettatori e soprattutto a chi condivide le stesse situazioni del protagonista: la vita continua e vale la pena viverla ogni giorno al massimo.
Su Flanerí non abbiamo parlato spesso di comedy, ma questa volta ho sentito il bisogno di fare uno strappo alla regola. Non sono sceso troppo a fondo nei meandri dello show anche perché non c’è troppo da aggiungere. Rimane doveroso un accenno ad alcuni dei protagonisti, come Betsy Brandt (Marie Schrader, moglie di Hank, in Breaking Bad), ma anche ad alcune guest star come Tracy Pollan. Lei, moglie di Michael nella realtà, si è prestata al ruolo di vicina sexy per un episodio, mettendo in seria difficoltà il povero Mike.
Nonostante tutto questo i fan hanno tremato a fine gennaio. Dopo l’episodio che preannunciava l’arrivo delle Olimpiadi invernali di Sochi, la serie sembrava destinata addirittura alla cancellazione a causa di un grosso calo di ascolti. Alcuni rappresentati della NBC hanno rassicurato i milioni di fan, confermando che in primavera la messa in onda sarebbe ripresa regolarmente.
Io non posso che essere contento, senza false ipocrisie rimango convinto che questo show meritasse almeno di finire la sua prima stagione nella sua interezza, perché per quanto banale possa sembrare, nel 2014 c’è ancora bisogno di rendere più sensibile il pubblico su certi argomenti. E se Michael J. Fox riesce a farlo regalandoci anche una risata, tanto di guadagnato.
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