Per la Corte di Giustizia un libro non è un libro
5 marzo 2015
Dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea arrivano brutte notizie per le aliquote IVA degli ebook. Il tribunale europeo ha infatti bocciato la tassazione agevolata per i libri digitali adottata da Francia e Lussemburgo. La normativa europea riconosce per alcuni beni ritenuti primari la possibilità di una aliquota per l’imposta di valore aggiunto agevolata. In tale categoria di beni rientrano anche i libri, ma non gli ebook, che secondo la direttiva europea sono da considerare come «servizi forniti per via elettronica» e non come beni, e per tanto non possono rientrare nella categoria delle tariffazioni agevolate.
La Francia aveva deciso di contravvenire al testo della norma europea applicando, a partire dal primo gennaio 2012 un’aliquota ridotta per gli ebook pari al 5,5% contro il 19,6% fissato per la tariffa piena. In Lussemburgo era stata decisa una misura simile fissando addirittura al 3% l’aliquota per i libri digitali.
La Corte di Giustizia, applicando alla lettera la norma, ha bocciato oggi la tariffazione agevolata di Francia e Lussemburgo.
La decisione del tribunale europeo potrebbe avere delle ripercussioni anche sull’Italia, dove nei mesi scorsi si era organizzata una forte campagna di opinione, cavalcando l’hashtag twitter #unlibroèunlibro, per convincere il governo a inserire nella legge di stabilità un emendamento che riconoscesse il libro digitale come bene primario e per tanto soggetto a un’aliquota IVA del 4%.
L’intervento della corte lussemburghese sembra presagire un nuovo intervento normativo del governo per uniformare l’aliquota sugli ebook italiani alle indicazioni europee. Da tutta Europa, comunque, si sono levate voci che chiedono alla Commissione europea una revisione della direttiva sui servizi per via elettronica, con la Francia che ha guidato nei giorni scorsi la campagna su twitter #thatisnotabook.