KuTso @Monk Club,
16 Aprile 2015
di Tommaso Di Felice / 22 aprile 2015
Reduci dal secondo posto (sic!) raggiunto al Festival di Sanremo nella sezione delle nuove proposte e nel pieno di un tour che li vedrà macinare tanti chilometri lungo tutto lo Stivale, Giovedì scorso i KuTso sono sbarcati a Roma regalando al pubblico della loro città una esibizione perfetta sotto ogni punto di vista.
In questa umida serata romana di metà aprile, la band ha riempito il Monk Club e ha presentato il nuovo album, Musica per persone sensibili. Un concerto a trecentosessanta gradi, una performance non solo musicale ma anche di grande presenza scenica, irriverente e dissacrante come quella del palco dell’Ariston. Ma questa volta i Kutso giocavano in casa e, nonostante chi li conosce bene ci confessi di averli visti un pochino nervosi negli ultimi giorni, riescono a dare ancora di più. Preceduti da Le idi di Maggio e dal loro ska/r’n’b made in Gubbio, alle undici finalmente i Nostri salgono sul palco: un tarantolato Matteo comincia un monologo tragicomico a proposito del tesseramento per l’ingresso al locale, affiancato da un Donatello in versione Obelix e dal resto della band. Le prime file osannano l’istrionico frontman del gruppo e allora sotto con “Elisa” e “Bevo Te”, tra amore contemporaneo e spietato realismo, acuti e danze scoordinate ma estremamente divertenti: nel loro impeccabile punk-rock musicalmente perfetto, la voce di Matteo piace e neanche poco. Il concerto va avanti così, alternando momenti in cui il pubblico interagisce con la band tra aneddoti e riflessioni scanzonate. Molto simpatica anche la permalosa “Io Rosico” e altri pezzi del primo album come “Marzia”, “E Mi Eccito”, “Questa Società”. In realtà, i testi sono superficiali solo in apparenza e quasi sempre nascondo un significato critico ed acuto. Piacevoli anche le due incursioni ‘Vip’ nel corso della serata: si inizia con Alex Britti (co-produttore del disco) e la rivisitazione in salsa rock di “La Vasca” per continuare con un veterano del rap romano e nazionale, Tommaso Zanello “Piotta”.
I KuTso non sbagliano un colpo, divertono e danno vita ad un live esplosivo ed unico nel suo genere, suonano in maniera ineccepibile e fanno ballare tutti i presenti. L’esperienza sanremese ha dato loro grande visibilità, ma rappresenta solo la punta di quell’iceberg fatto di nove anni di carriera e piccoli club dove esibirsi. Di sicuro, il resto del tour sarà altrettanto scoppiettante, compresa la presenza al concerto del Primo Maggio.
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