“Il berretto a sonagli”, per la regia di Valter Malosti
A birritta cu’ i ciancianeddi
di Federica Imbriani / 28 gennaio 2016
Valter Malosti affronta per la prima volta Pirandello portando in scena Il berretto a sonagli, uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano che recupera il personaggio di Beatrice Florica in qualità di coprotagonista della vicenda, e fa risorgere la tempra della donna siciliana vilipesa dal pregiudizio che la vuole muta, oggi come ieri.
Il berretto a sonagli segue La scuola delle mogli di Molière nelle riletture di Malosti, dopotutto lo stesso Pirandello nella Storia del teatro italiano, a cura di Silvio d’Amico: «Il non rimettere le mani nelle opere antiche, per aggiornarle e renderle adatte a nuovo spettacolo, significa incuria, non già scrupolo degno di rispetto».
Si tratta di una rilettura colta che si immerge nella genesi stessa del testo. Il berretto a sonagli nasce, infatti, come testo dialettale – A birritta cu’ i ciancianeddi – per Angelo Musco, attore comico di grande successo. La prima redazione, però, non fu mai pubblicata da Pirandello, a differenza di quanto avvenne con Liolà, e, ritrovata nel 1965, fu edita solo nel 1988. A birritta cu’ i ciancianeddi è il filtro alla luce del quale Malosti rilegge il suo copione, materia utile a una riscrittura della lingua ma anche dei caratteri affioranti dai tagli di Musco mai ripristinati dall’autore.
Nella rielaborazione non si perdono i temi principali della poetica di Pirandello: il contrasto tra vita e forma e la frammentazione dell’Io che generano il ricorrere del teme delle maschere e dei burattini per esemplificare i ruoli imposti dalla società alle persone, impossibilitate a riconoscersi nel confronto con i simili e capaci di genuinità solo al di fuori del consesso sociale.
Su una piattaforma che è palco e confini, i corpi sono fortemente protagonisti. Malosti ha abituato ad un uso interessante dello spazio. Le pedane e i confini netti delle sue scene esemplificano uno spazio dinamico che si costruisce simbolicamente verso l’alto, sfondando il soffitto del palcoscenico.
Al Teatro India di Roma, lo spettacolo si inserisce nel segmento di stagione Classici? Mai così moderni che propone un trittico da Pirandello composto da Il berretto a sonagli, da O di Uno O di Nessuno nell’allestimento firmato da Gianluigi Fogacci (dal 20 al 24 febbraio) e da I giganti della montagna per la regia di Roberto Latini (dal 16 al 28 febbraio).
Il berretto a sonagli
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Valter Malosti.
Con Roberta Caronia, Valter Malosti, Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Cristina Arnone, Roberta Crivelli.
Assistente alla regia Elena Serra.
Produzione Teatro di Dioniso con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Alcune delle prossime date
Lecco – Teatro della società 30 gennaio
Torino – Teatro Gobetti dal 2 al 7 febbraio
Cremona – Teatro Amilcare Ponchielli 8 e 9 marzo
LA CRITICA
Interessante l’uso dello spazio, sottolinea senza ammiccamenti la forza combinata delle parole e dei movimenti. Eccellenti Roberta Caronia e Vito Di Bella.
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