“Come ti scopro l’America” di Emanuela Crosetti
Viaggio attraverso un’America inaspettata
di Roberta Biondi / 31 ottobre 2016
Un itinerario da ripercorrere, tanti chilometri da macinare e un’instancabile curiosità. Sono questi gli elementi che danno vita alla meravigliosa avventura che la giornalista e fotografa Emanuela Crosetti racconta nel suo primo libro Come ti scopro l’America. Da Saint Louis al Pacifico con i leggendari Lewis e Clark (Exòrma, 2016). Ciò che spinge l’autrice a intraprendere questo percorso di (ri)scoperta sono i diari dei due esploratori americani Meriwether Lewis e William Clark, ai quali il presidente Thomas Jefferson affida il compito di partire in direzione del selvaggio Nord America, in quella che è stata la prima spedizione alla scoperta del passaggio a nord-ovest.
L’autrice compie un viaggio in solitaria attraverso alcune regioni dell’America che restano tuttora quasi estranee al turismo di massa, percorre strade apparentemente infinite, si ferma in minuscole cittadine formate da un incrocio di vie, un motel e qualche casa, attraversa paesaggi di incredibile bellezza o di disarmante desolazione. Afferra i dettagli di una vita che scorre fin troppo veloce, tra fabbriche e colate di cemento, oppure assurdamente lenta, negli angoli polverosi della bottega di un rigattiere o fra i tavoli di un ristorante sulla strada. Sono 4000 miglia di bellezza, quelle che percorriamo in queste pagine: e non si parla di “bellezza” nell’accezione comune del termine, ma di quella bellezza che ogni viaggiatore solitario e irrimediabilmente appassionato di avventure estreme conosce. La bellezza delle parole rivelatrici di un incontro casuale in una tavola calda dall’aspetto improbabile, o quella che si avverte fermandosi dopo un viaggio di sei ore su una strada sconosciuta, ostile e spietata.
«Ma io l’America la volevo scoprire dentro le parole degli stessi americani, quelle che ti arrivano senza domande, incapaci di prendersi sul serio; quelle abbandonate sui banconi appiccicaticci di qualche diner o scivolate durante un interminabile e sperduto pieno di benzina».
La prosa sciolta, evocativa e ironica di Emanuela Crosetti è piacevolmente intervallata da spezzoni dei diari di Lewis e Clark, e ciò crea una sovrapposizione di due esperienze di viaggio e di scoperta straordinarie e decisamente simili tra loro, nonostante l’abisso temporale che le separa. A completare il tutto numerose foto in bianco e nero dei luoghi attraversati, anch’esse intrise di tutta l’immensità, il fascino e lo squallore di cui essi sono capaci.
«“[…] Sono sinceramente dispiaciuto di non aver portato con me la mia camera oscura grazie alla quale avrei davvero potuto sperare di fare meglio ma tutto questo è fuori dalla mia portata. Perciò è soltanto con l’ausilio della mia penna e della mia memoria che mi sono sforzato di tracciare alcuni degli aspetti più forti di questa vista, sperando ancora di dare al mondo una vaga idea di ciò che in questo momento mi riempie di piacere e stupore”. Lewis, 13 giugno 1805».
Una lettura che smuoverebbe anche l’animo più pigro e annoiato, da assaporare ascoltando gli album elencati alla voce “colonna sonora”, nelle ultime pagine. Schietto e imprevedibile, è un libro per lettori dalla curiosità famelica, che riflette alla perfezione l’animo del vero, insaziabile viaggiatore.
(Emanuela Crosetti, Come ti scopro l’America, Exòrma, 2016, pp. 360, euro 17,50)
LA CRITICA
Il racconto di viaggio come dovrebbe essere: pura avventura, curiosità e continuo movimento, in uno stile scorrevole e irresistibile. E qualche ironico (quindi perdonabile) cliché.
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