[Best 2017]I film

di / 29 dicembre 2017

Diciamoci la verità_ non è stata una grande stagione cinematografica. La flessione ormai costante degli incassi dei botteghini, italiani e internazionali, si è accompagnata nel 2017 a un calo netto della qualità. I film di maggiore successo commerciale, tipo La bella e la bestia, il live action Disney diretto da Bill Condon, hanno deluso le aspettative della critica, mentre film armati dalla stampa hanno deluso gli spettatori, tipo Blade Runner 2049.

Il panorama del cinema italiano, in particolare, ha assunto in questa stagione connotati sconfortanti. Dopo i segnali positivi di rinascita e nuove idee lanciati  negli anni passati, la produzione nazionale nel 2017 si è fermata a quel desolante livello di mediocrità che da troppo tempo ormai si è imposto come uno standard. Registi che sembravano destinati a un nuovo tipo di gloria, non solo commerciale, come Paolo Genovese del post Perfetti sconosciuti con The Place, hanno sbagliato mira. Vecchi beniamini del pubblico e della critica, come Sergio Castellitto, Alessandro Siani, Christian De Sica o Francesca Archibugi, si sono dovuti accontentare di risultati modesti come i loro film. La conclusione della prima vera saga cinematografica moderna italiana con Smetto quando voglio – Ad Honorem manda segnali ancora più inquietanti per il futuro di un cinema incapace di lasciare il giusto spazio alle idee nuove.

In attesa di un 2018 che porterà nelle nostre sale alcuni dei film internazionali più attesi e apprezzati all’estero fino a questo momento, tipo Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, Ladybird di Greta Gerwig – il film col più alto punteggio di sempre su Rotten Tomatoes –, The Shape of Water di Guillermo Del Toro, già premiato a Venezia, o gli italiani Ella & John di Paolo Virzì e Loro, il film su Berlusconi di Paolo Sorrentino, ecco i nostri migliori film usciti nei cinema italiani nel 2017. Non c’è ordine. E non ci sono film italiani.

BEST 2017 – I film

 

• Dunkirk di Christopher Nolan. Dalla nostra recensione: «Un capolavoro tecnico, un capolavoro visivo, un capolavoro e basta»

• Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve. Dalla nostra recensione: «Andando oltre ai – tanti – meriti del film, Denis Villeneuve con Blade Runner 2049 riesce a trovare la giusta strada per il cinema d’oggi nel confronto con il cinema del passato, titolare di un immaginario ormai consolidato e insuperabile».

• 120 battiti al minuto di Robin Campillo. Dalla nostra recensione: «Un film essenziale e crudo, feroce e delicato, capace di scuotere le anime attraverso una narrazione lineare e priva di fronzoli».

• Scappa – Get Out di Jordan Peele. Dalla nostra recensione: «Una delle sorprese cinematografiche della stagione. L’esordiente Jordan Peele fonde generi per creare un horror intelligente e spontaneo, in grado di far ridere delle contraddizioni degli Stati Uniti d’oggi».

• Personal Shopper di Olivier Assayas. Dalla nostra recensione: «Affidandosi a Kristen Stewart, sempre più distante dai ruoli pop della giovinezza, Olivier Assayas confeziona un saggio di cinema che unisce generi senza mai definirsi e che tenta l’impresa di rappresentare l’immateriale, che siano i fantasmi o le sensazioni».

• Jackie di Pablo Larraín. Dalla nostra recensione: «L’arrivo a Hollywood di Pablo Larrín è all’insegna della rivoluzione di un genere, il biopic, abusato negli ultimi anni. Coerente a una visione della storia come elemento mutevole a seconda di come la si guardi, Jackie racconta la costruzione privata di un mito attraverso una figura fragile, ambigua e determinata».

• La La Land di Damien Chazelle. Dalla nostra recensione: «Omaggio al cinema classico e allo stesso tempo nuovo punto di partenza per il musical moderno, La La Land lancia Chazelle nel regno dei grandi di Hollywood e prenota il suo posto nella storia del cinema».

• The Big Sick di Michael Showalter. Partendo da un’esperienza biografica, l’attore pakistano naturalizzato statunitense Kumail Nanjiani ha scritto un film capace di mantenere un equilibrio perfetto tra commedia e dramma, tra sentimenti e tematiche sociali e razziali. Un piccolo, perfetto, capolavoro.

• Logan di James Mangold. L’ultimo capitolo cinematografico del Wolverine di Hugh Jackman è un western decadente in cui si sente l’eco di Cormac McCarthy più che dei fumetti Marvel. Nel bombardamento annuale di cinecomic, il film di Mangold è l’unico ad aver davvero centrato il bersaglio.

• Elle di Paul Verhoeven. Dalla nostra recensione: «Poteva siglare la fine della carriera di Verhoeven e invece Elle si dimostra essere la messa in scena della cattiveria dell’uomo (o della donna) in tutte le sue sfumature che sfociano anche nel quotidiano. Un film potente e leggero, sicuramente nulla di già visto».

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