Enea
di Emidio Clementi / 7 febbraio 2019
Non sai cosa sia un dimmer, ne come funzioni un mixer. Non hai mai collegato un cavo a una centralina. Ma ti ritrovi a farlo.
La mattina presto tu ed Enea Cognigni stipate la sua Renault dell’attrezzatura necessaria allo spettacolo e partite per l’entroterra. È il tuo primo lavoro da quando sei tornato a casa. Ti crea qualche inquietudine, ma ne sei orgoglioso.
«Lavoro a teatro», dici in giro.
Suona bene.
Portate in scena una favola scritta da Enea, Il corvo che voleva che la notte non fosse nera come la notte. Lo fate alle feste di paese, nelle aule magne delle scuole elementari di provincia, con i bimbi raccolti a cerchio sul pavimento e i maestri in piedi alle loro spalle, preoccupati che l’entusiasmo non tracimi in ammutinamento.
Enea entra in scena illuminato dal sagomatore. Ha un microfono ad archetto premuto sulla guancia, lo stesso che utilizzano i manager per spronare i venditori durante i meeting aziendali.
Lo sguardo, che per tutto il viaggio in macchina e durante l’allestimento ha tradito un’ansia diffusa (ma impari da lui la meticolosità sul lavoro, la gratificazione che da un compito portato a termine nel migliore dei modi, qualunque esso sia), si accende di colpo. Si rivolge alla scolaresca con un sorriso sornione, leggermente sinistro.
«Bimbi, sapete dove si rifugiano di solito i corvi quando cala la notte?»
Enea lascia che la domanda si posi nella mente di quel pubblico irrequieto e suscettibile con la sinuosità di un’anguilla.
Quando riparte, l’attenzione e tutta per lui.
Tu ti occupi dei cambi di luce, dei rumori di scena e, con l’aiuto di un comando a distanza, sostituisci le diapositive a ogni svolta del racconto.
Non sempre ti riesce.
A Camerino resetti per sbaglio il contagiri del registratore nel punto in cui il corvo incontra uno sciame di api, che lo scortano fino all’ingresso della “Valle della notte senza ombre”.
«Sentite anche voi questo ronzio?»
Enea è immobile al centro del cono di luce, la mano a coppa sull’orecchio, in attesa che le casse dell’impianto diano concretezza alle sue parole. Partono invece trenta secondi di tuoni e vento, previsti dal copione molto più avanti, giusto prima del finale.
Quei rumori dovrebbero accompagnare la scena in cui il corvo, sedotto dai racconti di una coppia di sterne, si imbatte in una tempesta mentre si dirige verso la luminosa notte artica. Ma arrivati a quel punto tu sei ormai nel panico e lanci il tema finale, uno sdolcinato motivo in trequarti, che trasforma la favola in una sorta di elegia alla morte per annegamento. Una conclusione che lascia interdetti gli insegnanti e smarriti gli alunni, condannati a fare per la prima volta i conti con la crudeltà dell’esistenza, in quella che doveva essere invece un’ora di puro svago.
Tirate su duecento euro netti a replica. Cento vanno a Enea, cinquanta sono per te e il resto serve a coprire le spese per la benzina e il pranzo. Se il calcolo delle spese e in eccesso, alla fine del mese dividete in parti uguali la somma avanzata.
Tu ed Enea non potete considerarvi amici. Ne siete coscienti entrambi. Lui ha dieci anni piu di te, una famiglia, e quando tu sprecavi il tuo tempo a ciondolare tra la piazza e la sala giochi del centro, lui frequentava già la scuola di recitazione, scriveva monologhi ispirati a Shepard e a Mamet, e al saggio di fine anno era sempre tra gli studenti più applauditi del corso.
Ciononostante Enea ha bisogno di te o di qualcosa che e attaccato a te. Lo avverti ogni volta che partite per una data. Gli piace averti accanto, specchiarsi nella tua giovinezza e vederci riflessa la sua.
Questo passo è tratto da Enea, il racconto di Emidio Clementi, incluso nel volume effe – Periodico di Altre Narratività #9 . Illustrazione di Maurizio Lacavalla.
Emidio Clementi è nato ad Ascoli Piceno nel 1967. Scrittore e musicista, con i Massimo Volume, di cui è voce, autore dei testi e bassista, ha pubblicato sette dischi. L’ultimo, Il Nuotatore (42 Records), è uscito il 2 febbraio 2019. Con il progetto El Muniria, invece, ha pubblicato l’album Stanza 218 (Homesleep records, 2004) e con il nome Sorge, La guerra di domani (La Tempesta Dischi). Come scrittore ha esordito con la raccolta di racconti e poesie: Gara di resistenza (Gamberetti editrice, 1997). Poi i romanzi Il tempo di Prima (Derive Approdi editore, 2000); La notte del Pratello (Fazi editore, 2001); L’ultimo dio (Fazi editore, 2004) e Matilde e i suoi tre padri (Rizzoli, 2009). Del 2014 è la raccolta di racconti La ragione delle mani (Playground/Fandango). L’ultimo romanzo, L’amante imperfetto (Playground/Fandango) è del 2017. Da anni porta in scena reading poetici e conduce laboratori di scrittura creativa. Dal 2009 insegna all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
effe – Periodico di Altre Narratività è un’antologia periodica di narrativa inedita illustrata ideata da Flanerí in collaborazione con lo studio editoriale 42Linee, che nasce nel 2012, con l’intento di scandagliare il panorama narrativo italiano e offrire una «zona franca» in cui gli autori esordienti siano sostenuti da scrittori già affermati e dove i migliori racconti inediti possano trovare pubblicazione. Tutti i racconti sono illustrati da giovani artisti della scena contemporanea. effe ha una tiratura limitata e viene distribuito in maniera diretta (vis-à-vis con i librai) nelle librerie indipendenti, perché:
A) è un prodotto artigianale;
B) è importante che il libraio creda in ciò che vende.
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