[BEST 2019] I libri
di Redazione / 30 dicembre 2019
Il 2019 rimarrà l’anno del doppio Premio Nobel a Peter Handke (2019) e a Olga Tokarczuk (2018), del Premio Strega ad Antonio Scurati con M. Il figlio del secolo, del Premio Campiello ad Andrea Tarabbia con Madrigale senza suono.
Ma è stato anche l’anno degli esordi di giovani autori tra cui Francesco Iannone (Arruina, il Saggiatore), Andrea Donaera (Io sono la bestia, NNEditore), Giovanni Bitetto (Scavare, ItaloSvevo), Serena Patrignanelli (La fine dell’estate, NNEditore).
Come ogni anno ci troviamo a confrontarci su quali sono stati secondo noi i migliori libri del 2019. Ecco di seguito la nostra decina, in rigoroso ordine alfabetico.
Casa di foglie di Mark Z. Danielewski (66thand2nd)
Romanzo di culto per anni introvabile in Italia e ora ripubblicato da 66thand2nd, Casa di foglie è un mosaico narrativo onirico e labirintico, definito da Stephen King «il Moby Dick del genere horror».
In attesa della nostra recensione, potete leggere un articolo del Post sulla vicenda editoriale del libro.
Gli occhi vuoti dei santi di Giorgio Ghiotti (Hacca)
I brevi racconti di Ghiotti immergono il lettore in un complesso nodo di reminiscenze, pulsioni, ricordi ancestrali e legami ambigui, narrati in una forma estremamente controllata con un occhio impietoso e dolente.
Le furie di Janet Hobhouse (Neri Pozza)
In quarantadue anni Janet Hobhouse ci ha lasciato quattro romanzi e un desiderio impossibile di leggerla ancora. Le furie è una biografia familiare e personale. Acuta, sapiente, fulminante come un prodigio.
Archivio dei bambini perduti di Valeria Luiselli (La Nuova Frontiera)
Quasi sovrapponendosi al precedente saggio Dimmi come va a finire, Valeria Luiselli sconfina tra generi letterari differenti e fluidi, in una narrazione continua e a più voci in cui non si distingue più tra storie reali o inventate, lette e ascoltate o davvero vissute.
Remoria di Valerio Mattioli (minimum fax)
Allo stesso tempo diario affettivo dei feticci di borgata e manuale di demonologia per il turbo proletariato contemporaneo, ottimo per disinnescare l’ideologia della gentrificazione e la retorica del decoro.
Come cambiare la tua mente di Michael Pollan (Adelphi)
A metà tra un saggio divulgativo e un diario di viaggio verso altre dimensioni della coscienza, il libro di Pollan è una testimonianza completa sul mondo delle sostanze psichedeliche e in particolare sulla dietilamide dell’acido lisergico (Lsd).
Potete leggere un interessante articolo di Carlo Mazza Galanti uscito su Esquire.
Notte a Caracas di Karina Sainz Borgo (Einaudi Stile Libero)
Distopico e realistico, possente e doloroso, il romanzo di Karina Sainz Borgo offende di bellezza e crudeltà. Il Venezuela allo sfascio e l’urgenza di una singola vita che sgoccia tra le sue crepe.
Madrigale senza suono di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri)
Vincitore del Premio Campiello 2019, il romanzo di Tarabbia, tra le voci più interessanti della narrativa italiana, ruota intorno alla figura di Gesualdo da Venosa, noto madrigalista che, per difendere l’onore, compie un efferato assassinio che trascinerà l’omicida in un vortice ossessivo di nostalgia e tormento.
In attesa della nostra recensione, qui trovate un’intervista ad Andrea Tarabbia.
Necropolis di Giordano Tedoldi (Chiarelettere)
Una galleria di allucinazioni che investe ogni campo del sapere occidentale, riportandoci i detriti di un patrimonio simbolico irrimediabilmente corrotto. Un libro dal carattere sublunare.
Il colibrì di Sandro Veronesi (La nave di Teseo)
Il racconto di una vita fatta di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti: «Tu sei un colibrì perché metti la tua energia nel restare fermo».
In attesa della nostra recensione, ecco un articolo di Alessandro Piperno uscito sul Corriere della Sera.
Fonte immagine di copertina:
https://bit.ly/2Qa4Tb6
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