Un viaggio per gli stadi del mondo
“Sugli spalti” di Andrea Ferreri
di Gianni Agostinelli / 19 maggio 2021
In queste ultime due stagioni di calcio abbiamo scoperto che ascoltare dalla televisione le parole che si urlano i calciatori mentre giocano in campo non ha nessuna rilevanza, ma ci siamo resi conto che le uniche parole importanti all’interno di uno stadio sono quelle di chi lo frequenta, qualche metro sopra il prato, sulle gradinate e le curve. In Sugli spalti (Meltemi, 2021) Andrea Ferreri racconta proprio questo: quello che ha visto, scoperto, ascoltato in giro per gli stadi del mondo.
Sono venticinque gli stadi selezionati tra quelli visitati dall’autore. A ognuno è dedicato un capitolo, ma prima di iniziare la lettura si potrebbe consigliare al lettore di scegliere a piacimento dall’indice lo stadio che più gli ispira anche senza rispettare l’ordine in cui è stato inserito; spiluccare qua e là, adoperare ogni capitolo del libro per attraversare ogni stadio come una porta verso epoche e periodi diversi.
Quello di Sugli spalti non è un viaggio che ha alla radice il gusto di collezionare visite agli stadi più popolari, non ha ragioni di tifo, e nemmeno di mettere in fila racconti di partite memorabili. Ferreri preferisce piuttosto annodare un filo rosso a ognuno di quegli stadi che hanno da raccontare molto più dei risultati delle gare.
È un percorso lungo anni e continenti, dettato dalla passione dell’autore ma senza fortunatamente essere né nostalgico né alla moda. Siccome far libri di sport, a maggior ragione di calcio, e ancora più di calcio non fiction, significa rivolgersi a una nicchia di lettori molto preparata, la difficoltà nel trovare un argomento nuovo, o visto da una angolatura diversa, aumenta a dismisura. Che questo viaggio zaino in spalla sia stato anche una questione di cuore è chiaro dal risultato ma non dalla lingua usata: Ferreri non inciampa mai nel mostrare romanticismo posticcio, e se delle volte è forse perfino didascalico e di maniera ciò è conseguenza di aver scelto di affrontare storie borderline non col passo del romanziere.
I capitoli più belli sono quelli lontani dalle rotte più battute, e ci si trova davanti a qualcosa di nuovo quando l’esperienza dell’autore si mescola agli eventi che evoca: non quindi tanto il Maracanà, il Camp Nou e nemmeno Upton Park (che è stato casa del West Ham United fino a pochi anni fa e che qui “serve” all’autore per raccontare una particolare commistione tra tifosi e squadra, a ruoli invertiti), quanto lo stadio Garcilaso de la Vega a Cuzco, in Perù, dove avviene l’incontro con un tifoso locale, i suoi occhi commossi nel raccontare una partita lontana oltre quindici anni e da lì un pezzo di storia del suo paese.
Poi lo stadio Azadi a Teheran, che parte con una storia di calcio ma va presto ben oltre. Una ragazza tifosa che per guardare una partita si traveste da uomo, perché solo così può entrare, e che dovrà sacrificarsi per far andare ancora più lontano la sua storia e smuovere qualcosa anche in Iran sul tema dei diritti civili.
E anche il Senegal, in uno stadio da diecimila posti intitolato a Aline Sitoe Diatta, giovane donna ribelle e rivoluzionaria in nome dei diritti, che ha pagato per le sue battaglie e il cui volto ancora oggi campeggia sugli striscioni e sulle magliette dei tifosi che si assiepano su gradoni malfermi di questo stadio dell’Africa occidentale. Anche quest’ultimo, come molti altri, lontanissimo dalle nostre rotte tradizionali in fatto di stadi, anche soltanto di quelli conosciuti attraverso la televisione.
È proprio questo il pregio principale di Sugli spalti: stimolare collegamenti tra il calcio e la storia di un paese e delle persone che lo vivono. È un libro che può arricchire maggiormente la libreria di un appassionato di antropologia, di sociologia o di storia che di un tifoso di calcio, e non può far altro, se riesce a far centro, che rimandare a ulteriori ricerche per ricostruire un mondo attorno alle arene più o meno moderne sparse per i continenti. E quindi alimentare nuove storie e nuovi miti.
(Andrea Ferreri, Sugli spalti, Meltemi, 2021, 224 pp., euro 18, articolo di Gianni Agostinelli)
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