Il primo sguardo su un nuovo universo
Su "Dune" di Denis Villeneuve
di Francesco Vannutelli / 24 settembre 2021
È finalmente arrivato al cinema Dune, l’attesissimo film di Denis Villeneuve che riporta sul grande schermo la saga fantascientifica ideata da Frank Herbert con il romanzo del 1965. Dopo la serie di rinvii causata dall’emergenza sanitaria è arrivato il momento di capire se il regista di Arrival e Blade Runner 2049 è riuscito a rendere giustizia a una delle saghe letterarie più amate di tutti i tempi, che già aveva messo in difficoltà un grande regista come David Lynch.
In un futuro lontano, l’universo è organizzato secondo un sistema feudale retto da un imperatore che mentiene l’equilibrio tra diverse nobili casate in lotta tra di loro. Il pianete desertico di Arrakis è un centro di particolare interesse collettiva per la produzione della Spezia, una sostanza con poteri allucinogeni utilizzata per tracciare le rotte stellari. Quando l’imperatore decide di togliere la sovrintendenza di Arrakis al brutale casato degli Harkonnen, il saggio duca Atreides riceve l’ordine di prendere il controllo della raccolta della Spezia. Insieme alla sua famiglia si trasferisce nel deserto senza immaginare i veri piani dell’Impero e il ruolo che suo figlio Paul avrà nel futuro dell’umanità.
Inutile fare un confronto diretto tra il Dune di Villeneuve e quello di David Lynch del 1984. I due registi hanno scelto un approccio completamente diverso al materiale letterario e c’è tutta la differenza che oltre 35 anni di evoluzione tecnologica degli effetti speciali possono portare nella realizzazione di un film di fantascienza. Sbagliato parlare di un remake, quindi, come fanno in molti, ma di una nuova trasposizione cinematografica dell’universo di Herbert.
Una nuova versione che conosce sul piano cinematografico il suo difetto più grande nelle ambizioni di Denis Villeneuve. Questo Dune è infatti solo la prima parte di un progetto molto più ampio che include seguiti, serie tv, spin off, approfondimenti e tutto il necessario per trasferire le migliaia di pagine del ciclo di Dune sullo schermo.
In questo primo film, il regista canadese si prende tutto il tempo che gli serve per costruire il suo Dune. Fedele alla sua idea di fantascienza riflessiva già sperimentata in Arrival e Blade Runner, Villeneuve lavora con lentezza per creare un immaginario e lasciare intravedere i prossimi sviluppi.
Con un cast ampio e variegato guidato da Timothée Chalamet nell’ennesima declinazione del suo eterno ruolo di adolescente tenebroso e completato da Oscar Isaac, Josh Brolin, Rebecca Ferguson, Dave Bautista, Jason Momoa, Zendaya, Javier Bardem e Stellan Skarsgård, il nuovo Dune si impone per la grandezza dei personaggi e la maestosità della messa in scena.
Non c’è un momento che non sia di impatto, dai silenzi spaziali alle nuvole di Spezia su Arrakis, dai combattimenti alle visione del giovane Paul. Uno sforzo grandioso che, però, non porta da nessuna parte.
Questo Dune è in sostanza l’episodio pilota di una serie tv che potremmo non vedere mai. I fatti del primo film sono poco più che un’introduzione a quello che succederà in seguito.
Il cinema è cambiato nell’ultimo decennio, e la pandemia sembra aver accelerato un’evoluzione che punta sempre più lontano dal grande schermo per prediligere lo streaming domestico. Dune, con i suoi ritardi di distribuzione nell’attesa di un possibile ritorno alla normalità, sembra destinato più di altri titoli a fare da definitivo spartiacque tra un’idea di film del prima e quella del dopo.
La Warner Bros ha dato fiducia e soprattutto fondi a Denis Villeneuve nonostante i risultati non esaltanti sotto il profilo commerciale di Blade Runner 2049. Prima di avviare il progetto del seguito, però, vuole attendere i risultati al botteghino del primo Dune. Risultati che inevitabilmente non potranno essere all’altezza di un mondo normale, con capienza delle sale ridotta e l’uscita negli Stati Uniti che avverrà in contemporanea con la pubblicazione in streaming su HBO Max.
Potremmo non vedere mai gli sviluppi di questo progetto visionario e totale, quindi, e del Dune di Villeneuve rimarrebbe solo questo primo episodio, splendido e incompleto.
(Dune, di Denis Villeneuve, 2021, fantascienza, 155’)
LA CRITICA
Villeneuve prende in mano il materiale dei romanzi di Frank Herbert per creare un nuovo universo cinematografico grandioso senza tradire il suo stile e la sua idea di fantascienza silenziosa e alta.
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