Cosa ascolteremo nel 2022?
di Redazione / 11 gennaio 2022
Eccoci qui per una panoramica su quello che uscirà o che potrebbe uscire in questo 2022.
The Cure: non c’è molto da dire attorno ai Cure e al loro mito. L’ultimo album risale al 2008, 4:13 Dream. Quello che ascolteremo sarà il loro ultimo. Fa male pensarci, ma non potrebbe essere altrimenti. Data di uscita da confermare.
Francesco Bianconi: fresco del duetto con Baby K, il più importante cantautore italiano del momento e leader dei Baustelle si appresta a scrivere il suo secondo lavoro solista. Riuscirà a tenere il passo di Forever?
Placebo: la band di Brian Molko non ha la stessa allure di Robert Smith e compagnia, ma un nuovo album dei Placebo è sempre qualcosa che ci emoziona. Sappiamo che non si raggiungeranno mai più i livelli di Without You I’m Nothing, ma mai dire mai. 25 marzo, Never Let Me Go.
Tommaso Paradiso: i Thegiornalisti non esistono più, fagocitati dalla figura del suo cantante. Non poteva andare diversamente. Che vi piaccia o no, il suo primo album solista è un momento importante per la musica pop italiana. 4 marzo, Space Cowboy.
Alt-J: una delle più grandi next big thing degli ultimi anni. Una carriera fatta di grandi attese, di alcuni alti e di alcuni bassi. Arrivano al quarto album, ancora indecifrabili. Vediamo che succederà l’11 febbraio con The Dream.
Manuel Agnelli: due singoli, un tour. Non siamo pazzi a pensare che quest’anno potrebbe essere l’anno buono per ascoltare il primo album solista del più grande rappresentante dell’indie italiano tra i ’90 e i ’00. X Factor o no, sarebbe una grande notizia.
Animal Collective: l’ultimo Tangerine Reef non aveva impressionato, anzi (mentre è da riascoltare Painting With). Il punto più alto rimane sempre Merriweather Post Pavilion, vediamo se riescono a regalarci di nuovo quell’incredibile psych-pop. 4 febbraio, Time Skiffs.
Verdena: noi ci proviamo anche quest’anno. La speranza di ascoltare il nuovo album del terzetto bergamasco è alimentata dall’uscita dal film dei fratelli D’Innocenzo, Anima latina. È loro, infatti, la colonna sonora.
Bjork: sì, proprio lei. Sarebbe un’altra notizia incredibile, dopo quella dei Cure. Sono passati 4 anni da Utopia, ma sembra molto di più. Ha detto di aver scritto un album sugli 80 o 90 Bpm, ovvero il ritmo che segue quando cammina. Non dovrebbe mancare molto.
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