Le stelle sotto terra
A proposito della serie tv "Notte stellata"
di Elisa Scaringi / 30 giugno 2022
Sebbene nel contesto degli sci-fi sia ormai difficile scovare qualcosa di davvero originale, Notte stellata sembra essere un’eccezione. La serie Amazon, lanciata sulla piattaforma digitale a maggio scorso, propone infatti uno sguardo alternativo sulla fantascienza. Una coppia di anziani, Irene e Franklin, osserva il cielo stellato di un pianeta sconosciuto dalla finestra nascosta nei sotterranei del loro capanno in giardino. Da quella stanza con vista sull’ignoto arriverà Jude, il ragazzo dal passato oscuro che, sconvolgendo la stabile quotidianità dei due, riuscirà a scardinare anche vecchi silenzi, forse non toppo innovativi a livello narrativo, ma comunque funzionali allo svelamento della trama.
Notte stellata (in italiano Night Sky) si regge, senza alcuna ombra di dubbio, sulla solida e alchimica interpretazione dei due premi Oscar protagonisti della storia, Sissy SpaceK e J. K. Simmons. I due veterani di Hollywood si calano nei panni di Irene e Franklin, una coppia provata dalla vita e dalla malattia, che non perde, però, la speranza nel futuro. Sorretti anche dal piccolo grande segreto che condividono, la camera con vista sul cielo stellato e spaziale, riescono ancora a sentirsi parte di un mistero più grande dell’esistenza stessa, uniti dall’affetto che condividono e dalle doti che mettono a frutto. Irene, infatti, a conferma del nome che porta, incarna la “pace”, quella buona e accogliente, che incoraggia e guarda al domani. Franklin, invece, pur essendo più burbero e istintivo, è un uomo dai saldi principi, che affonda i piedi nella terra, consapevole che il presente non potrebbe essere altrimenti senza il passato. Due anziani, insomma, che si tengono sempre per mano, nonostante il lutto, il dolore e l’arrivo di una strana creatura misteriosa. Jude è il dono che li aiuterà a ritrovarsi, perdendosi un po’. Per loro non è il traditore e l’apostata, non a caso chiamato Giuda, che i cattivi alla fine andranno a cercare. Per Irene e Franklin diventa quasi un “ringraziamento a Dio”, come ricorda l’etimologia del nome, per la figliolanza ritrovata dopo averla persa.
Notte stellata racconta del cammino verso le stelle, che sono nel cielo nascosto sotto terra, ma si incarnano anche nelle persone care: quelle che si sostengono lungo il cammino – Jude e Franklin; o che si riscoprono – insieme con la nipote Denise, bambina provata dal dolore che cresce con coraggio; o che diventano familiari – come Jude e il suo passato burrascoso. Nonostante il cammino assai lento delle prime puntate, e gli accenni a eventi e situazioni spesso difficilmente comprensibili, la serie ha un carattere interessante, a tratti affascinante, soprattutto per quel che riguarda la modalità di osservare lo spazio direttamente dalla Terra, facendo a meno di telescopi o navicelle spaziali.
Il mistero extraterrestre arriva tra gli umani senza troppe catastrofi o sconvolgimenti naturali. Entra nel quotidiano mostrando la sua faccia terrena. Lasciandoci poi così, in attesa di una seconda stagione che riveli dove sia quel pianeta misterioso, da quale luogo provenga Jude veramente, se Byron, il vicino di casa, sia ancora vivo, e risponda ai tanti interrogativi rimasti in sospeso, incluso cosa accade a Jude e Denise dopo aver avuto accesso al teletrasporto. Sì, perché il passaggio verso la camera con vista prevede che ci si sposti a una velocità pari o addirittura superiore a quella della luce, come viene raccontato nel video-cortometraggio “Oh Baby” degli LCD Soundsystem, che, guarda caso, ritrova la stessa Sissy Spacek nei panni della protagonista, insieme con David Strathairn.
A chiara ispirazione di Notte stellata, la clip musicale del 2018 mette al centro sempre una coppia, questa volta di scienziati alle prese con la formula del teletrasporto. Anche qui c’è un capanno e un segreto nascosto, la tranquillità di una lunga vita trascorsa insieme, la certezza degli affetti che non trascende dagli eventi tragici. Ma in Night Sky il teletrasporto è solo un elemento scenico a sostegno di una fantascienza che vuole raccontare di mondi paralleli e collegati fra loro, più vicini e simili di quanto possa realmente essere, pieni di mistero e di bellezza, dove i sentimenti hanno la meglio sulla scienza e i cosiddetti alieni sono in tutto e per tutto dei semplici uomini. Almeno stando a questa prima stagione. La prossima, sicuramente, riserverà delle sorprese.
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