Il Manuale del guerriero della luce
di Angelo Gasparini / 14 aprile 2011
Paulo Coelho è uno degli scrittori brasiliani più amati al mondo. Affermatosi con Il Cammino di Santiago, Coelho ha saputo rispondere alle esigenze di un pubblico che, stanco del materialismo ed edonismo imperanti, ha scelto la strada dello spiritualismo, un cammino che fosse – insieme – interiore e immanente. I successi editoriali successivi come L’Alchimista, Monte Cinque, la struggente storia di Veronika decide di morire o il più recente, anche se in lingua originale era già stato pubblicato negli anni novanta, Le Valchirie proseguono, anche se idealmente, il filo conduttore tracciato dagli esordi. La poetica e il pensiero dello scrittore sono conosciuti soprattutto attraverso i suoi romanzi.
Fa eccezione, tuttavia, Il Manuale del Guerriero della luce, un vero e proprio prontuario volto ad incoraggiare e ragguagliare il lettore sulle varie vicissitudini della vita. Se da un lato, infatti, vengono analizzate le problematiche più comuni riguardanti ognuno di noi, dall’altro, però, vengono proposte le soluzioni. Un sorta di “trattato” fra filosofico ed empirico, dove filosofico ed empirico non sono contrapposti bensì le due facce della stessa medaglia. Escludendo il prologo e l’epilogo, il libro raccoglie una serie di scritti che l’autore aveva pubblicato nei primi anni novanta su vari giornali brasiliani e stranieri. Alla base del libro ci sono varie scuole religiose e filosofiche fra cui spiccano il pensiero Tao Te Ching, la Bibbia, il Talmud e la dottrina Chang Tzu.
Il libro si apre con l’incontro fra un bambino e una donna bella e misteriosa. Sulla riva del mare, la donna racconta al bambino di una vecchia leggenda secondo la quale un tempio maestoso, un tempo situato in un’isola ormai sprofondata, continui a fare sentire il suono delle sue campane dal fondo degli abissi. Il suono si manifesterà dopo molto, quando il bambino avrà liberato la testa dai pensieri e si sarà abituato ai suoni circostanti. Incontrerà la donna più avanti, sulla stessa spiaggia, da adulto. La donna, ancora bella, giovane e attraente come quando era bambino, gli consegnerà un quaderno… Il Manuale di Coelho è un libro che ha raccolto via via un successo sempre crescente. Autentica summa di illuminanti riflessioni e profonde pillole di saggezza, ci propone un itinerario alternativo per giungere alla più intima autocoscienza, a stretto rapporto con Dio. Ma cos’è un guerriero della luce? E, soprattutto, come si giunge a questo stadio? Lungi dall’essere un’esperienza aristocratica, il guerriero è fatto di volontà, risiede in ognuno di noi e solo a noi spetta il compito di farlo emergere dal profondo. È uno spirito lontano dagli irrazionali tumulti dell’animo e dagli autocompiacimenti dell’intelletto. Il guerriero è equilibrato nel fare le proprie scelte e sa ponderare le proprie azioni, valutare le situazioni e gestire le energie nel migliore dei modi. Ogni guerriero sente di avere un cammino da seguire e si sceglie i compagni che lo affiancheranno per tutto il viaggio (la vita). Il guerriero della luce, tuttavia, non è affatto un apostolo della perfezione. Infatti, come tutti, ha sbagliato, tradito, perduto, perdonato e ferito qualcuno e sofferto per cose che si sono rivelate vane. Pur essendo vicino ai valori della trilogia cristiana di fede, speranza e carità, il libro di Coelho – attingendo ai più diversi pensieri – tenta di tracciare un identikit di ciò che di più puro e sincero sia rimasto nell’animo umano.
Fra fideismo e laicità, il messaggio del libro è indirizzato a tutti e tutto, in un percorso panico e ideale dall’universale al singolare. Pietas,coraggio e ragionevolezza sono i principi fondanti su cui lo scrittore brasiliano sembra improntare un comune cammino salvifico. Si delinea, in questo senso, una figura letteraria ma soprattutto umana che assurge a paradigma dell’uomo ideale, benché verace e privo di idealizzazioni: il guerriero della luce di Paulo Coelho. Tornando a noi, un guerriero può dirsi tale quando ha affrontato e superato tutte le prove che gli sono state sottoposte, quando ha vissuto pienamente e quando – sebbene in preda alla malasorte, continui a credere e nutrire la speranza di poter essere migliore. Il guerriero possiede un animo forte e, confidando in Dio e in se stesso, giungerà alla sua meta: “Il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere.”
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