Dieci piccoli passi
di Chiara Gulino / 26 settembre 2011
Un ragazzo paralizzato a causa di un incidente stradale, un uomo innamorato con la leucemia, una ragazza dai capelli rossi, figlia di un padre padrone che la odia per il suo odore, un prete che ha perso la fede, un medico legale alle prese con un caso molto personale, un ragazzo down vittima del bullismo e della cattiveria umana, una scrittrice a colloquio con la Morte, un tossicodipendente uxoricida, un sedicenne napoletano cresciuto in ambienti malavitosi che sfida un boss e infine “dieci piccolo passi”, ossia le dieci tappe più importanti della vita di un uomo dalla nascita alla morte. Sono questi i personaggi protagonisti dei dieci racconti della raccolta Dieci piccoli passi, di Francesco Pierucci, scrittore esordiente nato a Napoli nel 1989, edita dalla casa editrice La gru nella collana “Catarsi”.
Squarci di vita di persone comuni, sospesi tra casualità psichica ed eventi imponderabili che costringono a percorsi a volte inconfessabili e inconcepibili, ci rammentano come l’esistenza umana sia un’altalena di gioia e sofferenza.
Sarebbe un esercizio inutile quello di tentare di raccontare le trame di queste dieci storie, nonché delittuoso anticipare il piacere della scoperta, lo ius primae noctis della prima lettura. L’unica cosa certa è che vi emozionerete a sentire il personaggio di turno narrare in prima persona di se stesso. Ogni storia è poi preceduta da momenti di intenso lirismo: una poesia, altrettanto coinvolgente, ne anticipa l’atmosfera. I finali sono quasi sempre tragici e devastanti, facendoti scontrare con una realtà più reale del vero. Del resto: «In fondo che cosa è la vita? Solo grande buio bianco […] E ogni fine è sempre un nuovo inizio…».
Una scrittura secca, lancinante, senza compiacimenti, fa del libro di Pierucci un piccolo capolavoro della narrativa contemporanea. Novello Pirandello sta ad ascoltare le dieci persone che sono venute a trovarlo. Accomunate da una solitudine cosmica cui cercano di sfuggire a volte con un gesto estremo, sono testimoni di un passato doloroso. C’è chi ha tentato di cambiare il mondo prima che il mondo cambiasse lui e chi invece si è piegato alla dura legge della sopravvivenza. Il giovane scrittore mostra una capacità strabiliante e sorprendentemente matura nell’investigare l’animo umano e i suoi lati più torbidi con poesia ed empatia. Un velo di malinconia pervade gran parte delle narrazioni, ma non c’è angoscia. C’è solo l’attivo coinvolgimento provocato da emozioni pure.
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