Gli orsi siciliani di Buzzati
Su "La famosa invasione degli orsi in Sicilia"
di Francesco Vannutelli / 22 novembre 2019
È un grande film, La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Una piccola perla di animazione italiana, con produzione francese, che riesce a coniugare altissima qualità di disegno con una storia raffinata e ben scritta.
Presentato nella sezione Un Certain Regard dell’ultimo Festival di Cannes, e poi ad Alice nella città a Roma, il film parte dall’omonimo romanzo scritto e illustrato da Dino Buzzati nel 1945. Le illustrazioni originali, pubblicate a puntate sul Corriere dei piccoli a corredo del racconto, sono servite solo da spunto di riferimento per il film, che si evolve con uno stile personale di grande fascino.
Alle matite – e alla regia, e alla sceneggiatura insieme a Jaen-Luc Fromental e Thomas Bidegain – c’è Lorenzo Mattotti, fumettista e illustratore italiano al suo esordio sul grande schermo dopo una serie di collaborazioni che vanno da Eros del trio Antonioni–Won Kar-wai–Soderbergh al Pinocchio di Enzo d’Alò.
Leonzio è il re di una nazione di orsi che vive pacifica e beata sulle montagne siciliane. Quando suo figlio Tonio si perde, poco prima del letargo invernale, il re guida il suo popolo verso le valli degli uomini alla ricerca del cucciolo e di cibo per l’inverno. Il Granduca di Sicilia, però, affronta gli orsi sul campo di battaglia. Leonzio e i suoi dovranno misurarsi con mille avventure prima di ritrovare Tonio e il senso autentico della loro natura animale.
La storia dell’invasione viene raccontata dal cantastorie Gedeone e dalla sua assistente Almerina a un vecchio orso che svegliano inavvertitamente dal letargo nel loro viaggio verso Caltabellotta. Lo spunto della cornice narrativa colloca il film nella tradizione antica dei cantastorie siciliani, dando spessore a un racconto leggero ma carico di contenuti.
Si sente la presenza del romanzo di Buzzati, alle spalle, uno dei suoi libri forse meno ricordati e celebrati, ma non per questo opera minore.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia rappresenta un’opportunità per il cinema d’animazione italiano, capace a intermittenza di proporre grandi film. Mattotti arriva all’esordio in età matura, a sessantacinque anni, ma può rappresentare una continuità ideale con gli interessanti lavori del napoletano Alessandro Rak L’arte della felicità e Gatta Cenerentola.
La produzione francese alle spalle garantisce il supporto di un’industria che ha saputo valorizzare negli ultimi anni una serie di grandi titoli, a partire da Kiriku e la strega Karaba del 1998 fino a straordinari esempi più recenti, come la coproduzione con Studio Ghibli per La tartaruga rossa.
Film come La famosa invasione degli orsi in Sicilia dimostrano che è possibile fare grande animazione senza i mega-budget di Disney e compagnia. Un film capace di divertire e ispirare i più piccoli, di affascinare e convincere i grandi.
Ottime le voci dei doppiatori, con Toni Servillo, Antonio Albanese e Corrado Guzzanti. Fa tenerezza il cameo vocale del grande Andrea Camilleri per l’orso anziano.
(La famosa invasione degli orsi in Sicilia, di Lorenzo Mattotti, 2019, animazione, 83’)
LA CRITICA
La famosa invasione degli orsi in Sicilia conferma la possibilità di un grande cinema di animazione italiano, anche se di produzione francese.
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