Il ritorno del silenzio
Su "A Quiet Place II"
di Francesco Vannutelli / 25 giugno 2021
Nel 2018 A Quiet Place era arrivato come una sorpresa nel panorama del cinema horror a sfondo distopico. Teso e concentrato, il film di John Krasinski riusciva a incollare gli spettatori allo schermo con un controllo della tensione ormai raro. Un’opera quasi perfetta, che aveva infatti conosciuto un successo quasi inatteso grazie al convinto apprezzamento di critica e pubblico. Elogi più che meritati, ma che hanno portato a un’evitabile conseguenza: la preparazione di un seguito. O forse, addirittura, alla creazione di un nuovo universo cinematografico.
Arriviamo così a A Quiet Place II, sequel sempre diretto da Krasinski che riprende le vicende della famiglia Abbott dopo la morte del padre e guida Lee. Dopo un’introduzione dedicata all’origine della minaccia aliena che arriva a sconvolgere la vita tranquilla della provincia statunitense, torniamo esattamente a dove era finito il primo film: il giorno 474 dopo l’invasione. Mamma Abbott deve portare in salvo i suoi tre figli dopo che la fattoria di famiglia è stata quasi distrutta nello scontro che conclude il primo film. I quattro trovano riparo in un edificio poco lontano, dove vengono salvati da Emmett, un amico del mondo di prima che vive lì solo e sulla soglia della paranoia. Dopo aver chiesto agli Abbott di andarsene, l’uomo si lascia convincere dalla piccola Regan – che nel primo film aveva scoperto un’arma per disorientare i nemici – a partire in missione per sconfiggere gli alieni. Nel frattempo, il fratello di Regan, Marcus, si prende cura del fratellino neonato mentre la madre è alla ricerca di preziose bombole di ossigeno.
A Quiet Place II recupera gli elementi di successo del primo film e ne prova a introdurre di nuovi senza però trovare una formula per replicarne fino in fondo l’efficacia.
Con un andamento tipico di molti seguiti – o anche di serie tv che continuano a prolungare la propria durata con stagioni superflue –, il nuovo film di Krasinski espande l’orizzonte ristretto dell’originale introducendo nuovi personaggi e nuovi spazi. Se A Quiet Place funzionava come un film di sopravvivenza collegato a una casa da difendere, qui il luogo della battaglia con l’alieno diventa il viaggio.
Questo nuovo scenario allargato disperde parte dell’efficacia del primo film, che aveva proprio nella dimensione ridotta uno dei propri punti di forza. Lo scontro con i mostri, poi, risulta molto meno angosciante visto che ne conosciamo le debolezze.
Se nel complesso A Quiet Place II risulta un film d’azione efficace, il confronto inevitabile con quanto già visto porta a individuarne alcune dolorose debolezze.
Il titolo del 2018 si preoccupava soprattutto di andare in profondità. Era possibile leggere nel sottotesto una serie di tematiche interessanti sviluppate a dovere, dagli handicap che diventano elementi di forza al significato dell’essere genitore in un mondo in rovina. Questo seguito, invece, si accontenta di rimanere molto più in superficie. Sembra che lo sforzo di Krasinski – che di nuovo ha anche scritto e prodotto il film – sia rivolto soprattutto a gettare basi per ulteriori espansioni della sua creatura cinematografica. Un terzo titolo, del resto, è già stato annunciato per il 2023.
La continua pulsione verso l’usato sicuro di Hollywood ha portato alla cannibalizzazione di uno dei pochi film originali interessanti degli ultimi anni. Il franchise A Quiet Place riuscirà senz’altro a proporre nuovi brividi al pubblico e guadagni importanti ai produttori, ma rimane il sospetto che se Krasinski e gli altri avessero deciso di fermarsi avrebbero potuto lasciare, per una volta, un segno con un film unico.
(A Quiet Place II, di John Krasinski, 2021, azione, 97’)
LA CRITICA
Seguito inevitabile del successo del 2018, A Quiet Place II non delude chi si aspetta brividi e azione, ma non riesce a essere efficace come il primo film.
Comments