“Fa Che Sia Tutto Diverso” degli Astenia
di Mirko Braia / 23 giugno 2012
Sono sbocciati in primavera come i fiori, dopo aver cercato per sette anni circa la giusta dimensione e anche una line-up definitiva, e nell’aprile del 2012 hanno visto pubblicato il loro EP d’esordio, Fa Che Tutto Sia Diverso. Loro sono gli Astenia, band romana che, dopo lunga gavetta tra demo e festival vari, nel 2010 ha iniziato a collaborare strettamente con l’etichetta discografica indipendente Cosecomuni, nota anche per essere lo studio di registrazione dei Velvet.
Proprio con la co-produzione artistica di questi ultimi i quattro esordienti romani hanno dato luce alla loro prima fatica, composta di quattro brani, quasi per dare più un assaggio del proprio stile e delle proprie idee che un vero e proprio disco da spolpare.
I singoli “Nel tuo disordine”, “Les Ulis”, “Un giorno nuovo” e “(Nel modo) più naturale possibile” , pur diversi tra loro nelle sonorità e nei testi, sono legati da un filo comune che è l’invito a non arrendersi mai nonostante le avversità, cercando di rinnovarsi perché c’è sempre la possibilità di ripartire. Lo stesso titolo dell’album sembra farsi richiamo di questa tematica cosi evidente in tutte le tracce.
Le differenze si scorgono prendendo in esame i singoli brani, passando dall’agrodolce “Nel tuo disordine”, dove si avvertono le debolezze e le crepe di una relazione nata da poco ma che rischia di spegnersi lentamente come una candela, a “(Nel modo) più naturale possibile”, un vero e proprio monologo interiore volto a descrivere una vita nella quale non si riesce a viaggiare nella giusta direzione e le giornate proiettano le insoddisfazione quotidiane di ogni persona.
Sul piano musicale Fa Che Tutto Sia Diverso è un lavoro sicuramente vicino al pop, ma nel quale il ritmo non scorre monotono, accompagnato da chitarre, batteria e da un’imponente sezione orchestrale che contribuiscono a dare energia a tutti i brani.
Grazie alla loro perseveranza e al loro continuo impegno gli Astenia sono riusciti a essere scelti come gruppi di apertura per i concerti di diversi gruppi o artisti di grande successo come Il Teatro degli orrori, i Vanilla Sky, Max Gazzè e anche i Velvet, dei veri e propri attestati di stima giunti dalla stessa scena musicale nella quale cercano di inserirsi.
Volendo cercare il pelo nell’uovo quattro brani sembrano forse pochi per poter dare un giudizio definitivo su una band emergente al suo primo lavoro in studio. Nonostante questo sicuramente l’“antipasto” fornito dagli Astenia (disponibile su iTunes e in diversi store online in Digital Delivery) è stato sicuramente un buon inizio, ma necessita di una portata principale con cui placare la “fame” e poter finalmente un’idea più precisa delle potenzialità e delle idee della band.
E adesso, diamo voce ai diretti interessati.
Fa Che Tutto Sia Diverso è il vostro disco d’esordio uscito nel 2012. La band però è un progetto nato ben sette anni fa. Quando e come avete capito di aver trovato la quadratura del cerchio che cercavate?
Quando abbiamo iniziato a collaborare con la nostra produzione attuale avevamo le idee piuttosto confuse, dovevamo capire dove stavamo andando. Con il passare dei mesi, e con le varie sessioni in studio, abbiamo capito qual’era il vestito adatto alla nostra musica. Èavvenuto tutto in modo naturale e quindi non sapremmo dirti esattamente quando ci siamo resi conto di aver trovato quello che stavamo cercando ma è successo ed è questa la cosa importante!
Ho ascoltato l’EP con piacere e sono contento di vedere sempre più gruppi calcare la scena musicale romana, ma come vi ponete nei confronti di altri artisti emergenti della capitale (almeno di quelli con cui avete avuto rapporti)? Per vostra esperienza c’è più solidarietà o aria di sfida per farsi strada?
I rapporti con i vari gruppi della scena musicale romana sono sempre stati molto cordiali e ultimamente notiamo anche una certa solidarietà tra i vari gruppi che la compongono. Certo, ognuno cerca di trovare il proprio spazio, ma in ogni caso si è sempre sulla stessa barca e quindi per quanto possibile ci si aiuta a vicenda.
Il vostro primo lavoro ha l’aria di essere un esperimento riuscito, ma forse “scorre via” fin troppo veloce con sole quattro tracce. Come mai la scelta di non esordire con un lavoro “completo” (se cosi si può dire) ?
Avevamo bisogno di un riscontro immediato rispetto alla nuova direzione che abbiamo intrapreso, eravamo curiosi di sapere come il pubblico avrebbe accolto le nostre canzoni e la scelta di pubblicare un EP ci è sembrata quella più funzionale al nostro scopo. Fa Che Sia Tutto Diverso rappresenta un’anticipazione di un lavoro più ampio che stiamo portando avanti con la nostra produzione e che vedrà la luce presto. Contiamo, infatti, di pubblicare altro materiale entro la fine del 2012.
Grazie all’etichetta Cosecomuni avete potuto lavorare fianco a fianco con una band di successo come i Velvet. Lavorare con loro che emozioni vi ha dato? E avete sentito (anche in minima parte) una certa pressione nel “dovere” fare un buon lavoro anche per non deludere le aspettative che gli stessi Velvet hanno riposto in voi?
I primi tempi un po’ di “timore reverenziale” nei confronti dei Velvet c’era ma è una cosa che è svanita in pochissimo tempo. Non abbiamo subìto particolari pressioni durante la lavorazione dei brani, diciamo che loro ci hanno sempre indirizzato senza mai pretendere troppo e senza forzarci nelle scelte. Si comportano con noi come fossero dei fratelli maggiori e questa è una gran bella cosa che ci mette a nostro agio e soprattutto ci permette di lavorare al meglio.
Non mi piace chiedere quali siano gli artisti o i gruppi che vi hanno influenzato. Sono però curioso di sapere i vostri gusti: quali sono gli artisti/gruppi preferiti di Gianluca, Edoardo, Fabio e Riccardo?
Abbiamo dei gusti piuttosto eterogenei con dei punti di contatto piuttosto forti. Gianluca ama i Radiohead, Edoardo i Doors, Fabio i Beatles e Riccardo i Foo Fighters. Il bello sta poi nel far convivere queste diverse “anime” all’interno del gruppo. Crediamo che queste differenze possano rappresentare una risorsa in più nella stesura delle canzoni, il risultato naturalmente lo lasciamo giudicare a chi ci ascolterà!
Foto di Matteo Casilli
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