“Epic Rap Battles of History”, gli ircocervi della rete

di / 26 novembre 2012

Sfido chiunque nato negli anni ’80 a dimostrarmi che da ragazzino non si interessò, almeno un poco, al wrestling americano. Che poi col tempo ci si sia accorti che si trattasse di uno spettacolo pietoso non toglie il fatto che Hulk Hogan esercitasse un certo fascino. Io, ad esempio, lo avevo in casa sotto forma di pupazzo, cristallizzato nel momento clou in cui si straccia la maglietta. Nelle battaglie che avevano luogo nella mia cameretta (un antagonista celebre di questi incontri piuttosto privati era un tizio a petto nudo che avrebbe dovuto avere sulle spalle un pitone, che andò perso nel momento esatto in cui uscì dalla confezione) onestamente non mi è mai venuto in mente di schierare il biondo baffuto contro l’ormai defunto imperatore nordcoreano Kim Jong-il. Non si può dire lo stesso, invece, dei creatori delle Epic Rap Battles of History.

Nella prefazione alla raccolta ‘900 dell’illustratore Massimo Bucchi, Umberto Eco scrisse che Bucchi aveva inventato l’ircocervo verbale interpretato visivamente. L’ircocervo (originariamente un mostro mitologico metà caprone e metà cervo) è un gioco enigmistico creato, ormai parecchi anni fa, dallo stesso Eco e consiste nel fondere tra loro due nomi famosi e assegnare al nuovo personaggio un’opera. Tre esempi: Danton Alighieri, Guelfi e Giacobini; Edgar Allan Fo, Racconti del mistero buffo; Marcel Prost, Alla ricerca del tempo migliore. Bucchi però fa l’illustratore e abbina al nome l’immagine del personaggio nato dalla fantasia enigmistica. Anche qua tre esempi: Al Bano e Romiti, immagine del cantante che cinge le spalle del manager; Ronaldo Reagan, immagine dell’ex presidente che esulta con addosso la maglietta del Barcellona; Mary Popper, immagine della tata seduta tra le nuvole (con tanto di borsa a destra e ombrello-pappagallo a sinistra) ma con la faccia del filosofo.

Se ci riagganciamo ora all’improbabile sfida tra Hulk Hogan e Kim Jong-il troviamo il nesso. Nelle Epic Rap Battles of History scompare la componente enigmistica ma rimane la bizzarria della scelta e la fantasia linguistica. I personaggi tirati in ballo infatti non si fondono tra loro, ma si scontrano a colpi di rap, sul modello dei freestyle tipici della cultura hip-hop. Un ircocervo per accostamento, senza crasi.

Le Epic Rap Battles of History fanno parte di una fortunata serie di video su YouTube iniziata nel settembre 2010 e creata dagli youtuber Nice Peter e Lloyd Ahlquist, due ragazzi con una discreta dose di creatività di base in California. I nostri si fanno però aiutare da vari collaboratori (esistono anche i video dei backstage) e il risultato finale mostra una qualità della produzione due o tre gradini sopra il livello di un video amatoriale: la grafica è curata, i personaggi truccati e interpretati alla grande, le basi musicali originali e sempre diverse e in generale si può evidenziare una notevole attenzione ai dettagli. Quello che però colpisce maggiormente sono i testi: ogni volta un piccolo capolavoro, formato da un fitto sottobosco di riferimenti, alcuni inaccessibili per noi italiani senza l’aiuto di Google, che soggiace agli incastri delle rime. La presenza, a partire della seconda battaglia, dei sottotitoli (inglesi, naturalmente) ci viene parzialmente incontro.

Il progetto di Nice Peter e Lloyd Ahlquist non lo scopro certo io adesso. Il loro canale vanta quasi 2 milioni di iscritti e ogni video è visto in media da 30 milioni di utenti. La battaglia più vista in assoluto è quella tra Hitler e Darth Vader (quasi 66 milioni di visualizzazioni, e ne esiste anche una seconda parte), seguita da Einstein contro Stephen Hawking, Justin Bieber contro Beethoven e Abraham Lincoln contro Chuck Norris. I personaggi, scelti grazie ai suggerimenti degli internauti, sono i più diversi, ed è divertente scoprirli tutti. La prima stagione si è chiusa con 15 battaglie (l’ultima vede confrontarsi gli stessi autori del canale), la seconda, iniziata lo scorso dicembre, è invece ancora in corso.

Mentre si è stimolati dalle immagini e dalla musica, può nascere anche l’interesse che porta a interrogarsi sul nesso che lega i due contendenti. E, come diceva Eco per Bucchi: «Magari [questo nesso] non c’è, ma il sospetto rimane, e l’ircocervo si ravviva ad ogni sguardo alla luce della nostra curiosità sospettosa».
Il canale dove vedere tutte le Epic Rap Battles of History è visitabile qui, io però sono ancora in debito dell’assurda sfida di cui si parlava all’inizio.
 

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