“Cubisti Cubismo” al Complesso del Vittoriano
di Chiara Tosti Croce / 2 aprile 2013
Dall’8 marzo fino al 23 giugno il Complesso del Vittoriano ospita Cubisti Cubismo, mostra che vorrebbe essere una rassegna crono-concettuale dell’esperienza artistica cubista, che vorrebbe indagare questa corrente attraverso tutti i suoi principali esponenti, come Braque o Picasso, e in tutte le forme artistiche che può avere influenzato, dalla pittura alla musica, dalla moda fino all’architettura, ma che purtroppo fallisce miseramente nell’intento, ottenendo un risultato ben al di sotto di ogni soglia di accettabilità possibile.
La mostra si presenta confusionaria e povera allo stesso tempo: non sembra esserci un filo logico intuibile che permetta di capire e cogliere le opere esposte, che invogli lo spettatore a soffermarsi sull’opera e guardarla realmente. Le opere raccolte, tra le quali già è da segnalare l’assenza di veri grandi capolavori, sembrano appese più che esposte, ammassate sulle pareti senza cura. Come se per fare una buona mostra bastasse inserire una serie di quadri di una corrente artistica molto nota e universalmente apprezzata, magari opere minori di artisti rinomati (Picasso, Gris, Braque, Leger, Rivera, Severini, solo per citarne alcuni); ma in realtà l’assenza di un pensiero, di un criterio, inficia di molto la fruibilità dell’esposizione, tanto da portare lo spettatore a perdere l’attenzione. In questo modo l’utente si distrae dall’arte che lo circonda, guarda senza realmente vedere le singole opere susseguirsi in infiniti corridoi e stanze, arrivando, paradossalmente, a confondersi e a sovrapporle, e impiegando alla fine non più di mezz’ora a completare il percorso.
Accanto alle più note opere pittoriche, come già accennato, la mostra espone anche lavori di matrice cubista in altre discipline artistiche. Vi è una sala dedicata alla musica cubista e alla musica del periodo storico in cui il cubismo si è sviluppato. Inoltre ci sono fotografie di edifici ispirati all’arte cubista, per lo più di Praga, e vi è il cubismo nel cinema e nella moda, con fotografie di vestiti a stampe cubiste; in ultimo, sono esposti i costumi disegnati da Picasso per lo spettacolo cubista “Parade”.
Questa scelta sarà sicuramente dettata da una volontà precisa di spaziare ed estendere il concetto di cubismo dalla pittura a tutta un’altra serie di discipline artistiche che sono state toccate e influenzate dal cubismo, eppure, anche in questo caso, complice questa totale assenza di visione organica e organizzata dell’esposizione, il risultato somiglia molto di più a un escamotage adottato per riempire, colmare lo spazio immenso che è il Vittoriano.
Sicuramente degli elementi positivi ci sono: i disegni di Parigi di Georges Braque provenienti dalla collezione Maeght di Nizza, ad esempio, sono molto belli e suggestivi, inoltre le architetture di Parigi, grazie alla loro linearità, rendono chiaro e profondamente ammirabile il lavoro preparatorio dell’arte cubista, la sua logica e le sue evoluzioni. Altro quadro degno di nota è poi la “Donna Accovacciata” di Picasso, grande esempio di arte cubista, dove il viso e il corpo di lei sono talmente scomposti in tutte le loro prospettive da risultare alla fine come due corpi e due visi che si baciano. In ultimo anche i costumi, già citati, realizzati da Picasso per lo spettacolo “Parade” sono sicuramente pezzi molto particolari da vedere e ammirare.
Quanto detto ora non cambia la sostanza: non solo non è una bella mostra, ma non è neanche una mostra sufficientemente accettabile, e non saranno certo pochissime opere degne di nota a giustificare i 12€ del biglietto, soldi a mio avviso assolutamente risparmiabili. L’arte cubista può essere tranquillamente ammirata in altri luoghi, dove è meglio esposta e maggiormente rappresentata, come per esempio a Parigi.
Cubisti Cubismo
8 marzo – 23 giugno 2013
Complesso del Vittoriano, via di San Pietro in Carcere, Roma
Per ulteriori informazioni visitare il sito www.comunicareorganizzando.it
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