“Passione sinistra” di Marco Ponti

di / 19 aprile 2013

Due persone, un uomo e una donna, diversissimi in tutto, nel modo di affrontare la vita, nel modo di essere, eppure uniti da una Passione sinistra nel nuovo film di Marco Ponti con Valentina Lodovini, Alessandro Preziosi, Vinicio Marchioni e Eva Riccobono.

Nina è un’attivista e blogger politica, attenta alle tematiche ambientali e sociali, che si ritrova a scrivere i discorsi per Andrea Splendore, astro nascente della sinistra italiana e candidato favorito alla poltrona di sindaco di Roma. È impegnata da anni con Bernardo, scrittore famoso ma non troppo che anela una presenza allo show di Fabio Fazio e si perde appresso alle altre donne. Quando il padre di Nina muore, i due si ritrovano a ereditare una villa al mare, sconosciuta e inattesa, custodita da un eccentrico omosessuale di nome Serge. Nina decide di liberarsene, ritenendola incompatibile con il suo stile di vita. Si fa avanti come acquirente Giulio, imprenditore nautico, vita da circoli e sorriso da atleta. All’apparenza i due non possono essere più lontani e diversi, e infatti l’antipatia è immediata e reciproca. L’odio che li separa, però, diventa presto attrazione, una passione sinistra, come la definisce Nina, mentre anche Bernardo si avvicina sempre più a Simonetta, fidanzata bionda, bellissima e cretina di Giulio.

Per il suo ritorno sul grande schermo dopo quasi dieci anni d’assenza Marco Ponti decide di partire dal romanzo del 2009 di Chiara Gamberale Una passione sinistra (Bompiani) per costruire una storia di sentimenti e opposte attrazioni. Che non si sia di fronte a un nuovo miracolo come per la sorpresa Santa Maradona (2001) è evidente sin dalle prime battute: mentre Marco Mengoni rende omaggio, a modo suo, a Giorgio Gaber cantando “Destra sinistra”, la voce fuori campo di Nina guida e aiuta lo spettatore nel collocarla a sinistra dello schieramento politico (qualora le immagini di lei alle manifestazioni non fossero sufficientemente chiare) fornendo allo stesso tempo la chiave per leggere il film: una commedia qualunquista sulle distanze ideologiche che possono essere abbattute. Così, attraverso una carrellata di luoghi comuni e macchiette, di stereotipi socioculturali che vogliono essere allo stesso tempo derisione bonaria e condanna, rimane solo il già visto. Nina (Lodovini) è la radical chic impegnata nel sociale ma sotto sotto un po’ omofoba, Giulio (Preziosi) lo squalo seduttore e pratico, Bernardo (Marchioni) lo scrittore più impegnato a vendere la propria immagine che i propri libri. Si salva Simonetta (Riccobono, la migliore tra gli attori), stupida e ignorante come pochi, ma capace di spiazzare con la sua visione del mondo semplice e ingenua.

La vera forza dei film di Marco Ponti, sia da regista che da sceneggiatore (Cardiofitness, L’uomo perfetto), è sempre stata la scrittura veloce fatta di battute continue e fulminanti, di scambi brillanti capaci da soli di sopperire a eventuali debolezze della trama. In Passione sinistra manca tutto questo. A prevalere nei dialoghi tra i protagonisti è la banalità, con battute riciclate e trite (le storpiature di titoli cinematografici in chiave pornografica, ancora); le parole non danno ritmo, non approfondiscono. Manca la forza comunicativa di Santa Maradona e di Andata + Ritorno.

Ponti prova a costruire una commedia sociale velata d’impegno politico, ma riesce solo a tratti. L’aspirante sindaco Splendore è credibile nel suo essere lontano dagli ideali di sinistra di cui si fa portavoce e nel suo esprimersi solo per slogan dedicati ai “giovani”, ma il risultato complessivo della cifra espressiva di Passione sinistra è un qualunquismo senza approfondimento, superficiale. Se l’intento era quello di riflettere e far riflettere con disincanto e ironia alle cose brutte dell’Italia d’oggi non è riuscito, decisamente.

Si salva qualche dialogo (in generale quelli tra Bernardo e Simonetta, alcune cose tra il sindaco e il suo braccio destro), ma nient’altro.

Geppi Cucciari, nel ruolo dell’amica di Nina sbrigativa ma saggia, contribuisce a dare al tutto un respiro ancor più televisivo.

 

(Passione sinistra, di Marco Ponti, 2013, commedia, 91’)

 

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