La collana Special Books di ISBN Edizioni
di Chiara Fratantonio / 19 giugno 2013
Per il mese di giugno dedicato a ISBN Edizioni, abbiamo scelto di approfondire Special Books, la collana di narrativa straniera caratterizzata da uno stile grafico che a solo un anno dalla sua presentazione, nel 2011, si è meritato l’European Design Award. Il perché dell’aggettivo special è presto detto: oltre che un incontro con autori inediti o presenti con pochi titoli in Italia, questi libri di piccolo formato assicurano un’esperienza tattile unica: titolo e illustrazione sono in rilievo sulla copertina del libro; basta prenderne uno in mano per lasciarsi incuriosire da una sensazione a cui non siamo certo abituati quando passiamo la mano da una parte all’altra sulla copertina generalmente liscia e uniforme di un libro e lo scegliamo.
Sul bianco che, come abbiamo già puntualizzato nella presentazione di due settimane fa, caratterizza e simboleggia l’idea di purezza che la casa editrice vuole trasmettere, si imprimono tutte le informazioni che possono entrare sulla copertina di un formato tascabile, attraverso un’ampia anticipazione della trama o una grafica presente, ma al tempo stesso essenziale e simbolica. Pensiamo, e cominciamo così a conoscere qualche titolo, da Skippy muore di Paul Murray(2010), in cui la notizia della morte del protagonista è già sulla copertina, che assomiglia alla prima pagina di un quotidiano, o a Il ladro di gomme di Douglas Coupland (2013), in cui le palline di gomma coloratissime si riferiscono sia all’accumulo di oggetti dello Staples megastore, dove lavorano i personaggi, ma anche alle diversità dell’animo umano, che si manifestano dall’incontro-scontro degli umori imprigionati in forme sempre uguali.
«Tutta la superficie del libro è un pretesto per raccontare, mescolare testo e immagine, per portare il contenuto fuori dalle righe», ha spiegato Alice Beniero, art director di ISBN a Il Sole 24 Ore, «cercare una forma di comunicazione diretta, dichiarare in copertina lo sviluppo della storia, ammiccando ai media e ai supporti visivi che useremmo nel quotidiano per raccontare un determinato evento». Una prima impressione importante, immediata, diretta, a cui ritornare alla fine della lettura prima di riporre il libro nella libreria.
Dall’aprile 2010, anno in cui la collana è stata presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino, è stato rispettato il proposito di pubblicare sette libri l’anno.
L’ingresso nella squadra di Douglas Coupland, autore di best-seller internazionali che pubblica attualmente solo con ISBN, è stato sicuramente un traguardo importante e ha quasi coinciso con l’inaugurazione di Special Books. Generazione A, il primo titolo con ISBN, è infatti uscito il 23 settembre 2010 con traduzione di Marco Pensante. Si tratta del seguito di Generazione X, romanzo d’esordio dello scrittore canadese (Mondadori, 1998) che, battezzando con questa definizione la fetta generazionale che ha trent’anni nei primi anni Novanta, disegna il paesaggio surreale, distopico e in più di un caso post-apocalittico che farà da sfondo ai romanzi successivi come Le ultime cinque ore (gennaio 2013, in questa stessa collana).
Tra i ventuno Special Books, come di consueto, vogliamo suggerirvene tre:
- I corpi neri, di Shannon Burke (2011), storia intrisa della violenza e del dolore che bagnano una New York dell’inizio degli anni Novanta, vissuta nell’autoambulanza, luogo in cui alla violenza si argina, si tampona prima che sia troppo tardi.
- Il libro segreto delle cose sacre, di Torsten Krol (2012), una trama di sentieri inaspettati tracciati da un autore mai apparso pubblicamente; uno scenario post-apocalittico in cui si muove una società nuova, rinnovata dal disastro ambientale.
- Alta definizione, di Adam Wilson (2013), una sorta di romanzo di (non)formazione che ha per protagonista un ventenne la cui vita da perdente passata ad accumulare informazioni ricevute da tv e computer, ma senza uscire di casa né interagire fino in fondo con la realtà, è destinata a cambiare radicalmente grazie a un incontro fortuito.
Inoltre, i titoli più venduti della collana SpecialBooks, per ora il già citato Skippy muore e L’ultimo lupo mannaro di Glen Duncan (2011), sono già disponibili in ristampa nella collana SuperSpecial, di recente inaugurazione e caratterizzata da un nuovo formato e un nuovo progetto grafico, tutto basato sulla comunicazione: una cornice delimita uno spazio ancora una volta bianco in cui troneggiano l’elemento-simbolo del libro e la citazione a cui è affidata la “seduzione del lettore”. Una collana che sembra voler ulteriormente riassumere il percorso della casa editrice, fissando alcuni punti fermi: vecchi titoli, nuovi classici.
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