[RomaFF8] I vincitori: un Festival alla ricerca di un’identità

17 novembre 2013

Si è conclusa ieri sera l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma con la consegna del Marco Aurelio d’oro ad Alberto Fasulo per il film Tir, ibrido tra finzione e documentario, la storia di un professore croato che decide di abbandonare il proprio lavoro per fare il camionista in una ditta italiana. Frutto di cinque anni di lavorazione, il film di Fasulo gravita tutto intorno agli spazi stretti della cabina di guida, con il regista che ha viaggiato al fianco del protagonista Branko Zavrsan (già visto in No Man’s Land, ha preso la patente per la guida degli auto articolati e si è fatto assumere realmente da un'impresa di trasporti) per tutta Europa raccontando le difficili condizioni di vita dei camionisti, lontani da casa, in una solitudine abbrutita.

Se da un lato c’è da felicitarsi per la vittoria di un regista italiano per un film sicuramente originale e interessante (molto più per le modalità di produzione che per la concreta realizzazione, va detto), la consegna del premio a Tir costringe ancora una volta a interrogarsi su quale identità intenda assumere la kermesse romana nei confronti delle altre manifestazioni cinematografiche italiane e internazionali. La decisione della giuria presieduta da James Gray di conferire il massimo riconoscimento a un docu-film sulla strada, a pochi mesi di distanza dalla vittoria di Sacro GRA a Venezia contribuisce, ancora di più, a creare confusione tra di due festival, a proporre l’iniziativa romana come una debole e pallida imitazione della più celebre mostra lagunare.

Si era detto che questa sarebbe stata un’edizione popolare, una festa e non un festival, meno austera e più accessibile per il pubblico nella proposta. I titoli selezionati sembravano rendere possibile l’incontro tra qualità e popolarità, e Her, l’ultimo lavoro di Spike Jonze che unisce sguardo d’autore e grande cast (con Scarlett Johansson premiata come migliore attrice solo per la voce) sembrava il vincitore naturale per i pronostici. È emblematico che il pubblico abbia deciso di premiare Dallas Buyers Club con il premio BNL per il Miglior Film, altro ottimo esempio di quel tipo di proposta più accessibile ma comunque rigorosa e valida.

Si è deciso invece di cambiare, ancora una volta, orientamento, spiazzando il pubblico e la critica. Tir è in sé un film valido, come è stato detto, ma non è stato il miglior film visto in concorso. È un film che, è facile attenderselo, non avrà praticamente distribuzione, che faticherà a trovare il proprio spazio sul mercato, che verrà, entro breve tempo, dimenticato. È probabilmente difficile pensare che, senza la vittoria di Gianfranco Rosi a Venezia, il film di Fasulo sarebbe riuscito ad aggiudicarsi il Marco Aurelio. È lecito addirittura chiedersi se sarebbe stato accolto comunque in Concorso ufficiale o se sarebbe stato dirottato nella sezione collaterale Prospettive Doc Italia.

Sono passati otto anni da quando il festival dell’Auditorium è stato inaugurato, eppure ogni anno sembra che debba ripartire da zero, sembra essere costretto a reinventarsi, rinnegando sé stesso alla continua e sempre incompleta ricerca di un’identità.

Premi Concorso ufficiale

Marco Aurelio d’Oro per il miglior film: Tir di Alberto Fasulo.

Premio per la miglior regia: Kiyoshi Kurosawa per Seventh Code.

Premio Speciale della Giuria: Quod Erat Demonstrandum di Andrei Gruzsniczki.

Premio per la migliore interpretazione maschile: Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club.

Premio per la migliore interpretazione femminile: Scarlett Johansson per Her.

Premio a un giovane attore o attrice emergente: tutto il cast di Acrid.

Premio per il miglior contributo tecnico: Koichi Takahashi per Seventh Code.

Premio per la miglior sceneggiatura: Tayfun Pirselimoğlu per I Am Not Him.

Menzione speciale: Cui Jian per Blue Sky Bones.

Premio BNL del pubblico per il miglior film: Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée.

Premio per la miglior opera prima/seconda: Out of the Furnace di Scott Cooper.

Concorso CineMAXXI

Premio per il miglior film: Nepal forever di Aliona Polunina.

Premio speciale della Giuria: Birmingemskij Ornament 2 di Andrey Silvestrov e Yury Leiderman.

Concorso Prospettive Doc Italia

Premio Doc It: Dal profondo di Valentina Pedicini.

Menzione speciale: Fuoristrada di Elisa Amoruso.

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