Libri
“Memorie di un sergente delle milizie”
di Manuel Antonio De Almeida
di Tommaso Di Felice / 11 luglio
Manuel Antonio De Almeida nasce a Rio de Janeiro nel 1831 e, dopo i primi studi, inizia fin da giovanissimo a dedicarsi al giornalismo locale come redattore di un supplemento domenicale. Tra il 1852 e il 1853 pubblica sul quotidiano Correio Mercantil la sua prima e ultima opera, Memorias de um sargento de milicias (Memorie di un sergente delle milizie, Edizioni Arcoiris, 2013). Dopo l’iniziale perplessità della critica del tempo, il romanzo inizia a circolare e ha un buon impatto sull’opinione pubblica. Successo che l’autore riuscirà a godersi solo in parte, dato che nel 1861 troverà la morte nel naufragio di una nave.
Il romanzo narra la vita di Leonardo, figlio di un ufficiale giudiziario abbandonato dalla moglie e affidato al generoso padrino e alle premure della madrina fin dall’infanzia. Il ragazzo ha un carattere irrequieto e cresce, fino a diventare un adulto «senza arte né parte». La storia è ricca di personaggi che ruotano intorno al Nostro: il padrino che sogna per lui un futuro che gli garantista benessere e stabilità, un padre che porta il suo stesso nome ma che per Leonardo non prova alcun interesse, un intero paese che segue con malevolenza le sue vicissitudini personali.
C’è poi Donna Maria, amica del padrino e della madrina, alla quale si rivolgono spesso per rimediare e togliere dai guai questo giovane così sbandato. Il ragazzo non ha voglia di studiare e si accompagna a tipi problematici come lui, facendo dispetti e creando guai qua e là. Il padrino lo vuole prete, la madrina cerca invece di avviarlo a un mestiere ma ogni tentativo appare vano.
Questo suo carattere lo condizionerà per tutta la vita: il comandante della polizia Vidigal lo perseguiterà fino all’intercessione di Donna Maria e di una sua amica, vecchia fiamma del comandante stesso. Leonardo dovrà comunque combattere non poco contro una sorte che gli è avversa. Infatti si innamorerà di Luisinha, nipote di Donna Maria, che un rivale più scaltro allontanerà da lui. Per Leonardo, cresciuto senza l’affetto della vera madre, gli amori rappresentano una tragedia nella tragedia. Alla morte del padrino, Leonardo eredita una discreta somma di denaro grazie alla quale tornerà a vivere con il padre, il quale nel frattempo si era sposato nuovamente e aveva avuto una figlia. Questa tranquillità durerà poco perchè, grazie al suo innato talento per cacciarsi nei guai e grazie anche alla gelosia della matrigna, sarà costretto a scappare di casa. In seguito verrà adottato da due sorelle, ma anche in quella situazione incontrerà l’odio da parte di due cugini.
Solo un finale inaspettato cambierà il futuro di Leonardo, donandogli la tanto agognata serenità.
Manuel Antonio De Almeida ci mostra una spaccato della provincia brasiliana raccontando la storia di un ragazzo comune, con tono allegro e una scrittura scorrevole. È però evidente il pessimismo dell’autore nei confronti della società e del tempo che vive, che pare a tratti somigliare a quella del Manzoni narrata nei Promessi sposi: nel corso della storia, ci si rivolge di continuo al potente di turno e a figure pittoresche tipiche della società Ottocentesca brasiliana. Il romanzo è apprezzabile per la vivacità delle scene e per lo stile di scrittura, frutto di una sintesi perfetta di romanticismo e spietato realismo.
(Manuel Antonio De Almeida, Memorie di un sergente delle milizie, trad. di Jessica Falconi, Edizioni Arcoiris, 2013, pp. 241, euro 12)