Libri
66thand2nd: a tu per tu con Isabella Ferretti
di Chiara Fratantonio / 24 ottobre
Vi avevamo lasciato con la collana Attese, ci ritroviamo oggi per raccontarvi l’ultima e fondamentale tappa del nostro viaggio “dietro le quarte” di 66thand2nd: l’intervista.
Abbiamo chiesto di parlare del progetto 66thand2nd a chi lo conosce davvero, a chi lo ha vissuto da dentro, a chi lo ha costruito, lo ha visto crescere e prendere nuove forme nel tempo. Abbiamo intervistato Isabella Ferretti.
New York, un incrocio tra la Sessantaseiesima Strada e la Seconda Avenue. Lei e Tomaso Cenci avete scelto di diventare editori. Ci raccontate della nascita di questa idea?
Grazie per averci dato l’opportunità di fare questa intervista con voi. Il soggiorno negli USA e, prima ancora, in UK, ci ha fatto conoscere autori e generi letterari poco proposti al pubblico italiano. Questo è stato particolarmente vero per gli autori di melting pot e per la letteratura sportiva. Tornati in Italia abbiamo pensato di proporre le nostre letture al pubblico italiano e piano piano stiamo cercando di crearci uno spazio nel panorama editoriale del nostro paese.
Parliamo di generi, del vostro genere prediletto, del romanzo. Cosa significa pubblicare romanzi oggi, in un panorama editoriale cartaceo e online che pullula di generi e sottogeneri nuovi?
La nostra forza è la specificità del progetto editoriale e la coerenza con cui scegliamo i nostri autori. Questo crea riconoscibilità del prodotto e affidamento nel marchio. Inoltre, pubblichiamo molte raccolte di racconti, anche questa una cifra distintiva e programmatica della casa editrice.
L’integrazione, l’interculturalità, l’incontro delle tradizioni, lo sport, il sogno, l’attesa. Questi i colori predominanti dei vostri romanzi, cosa vi ha guidato in questa scelta?
Il progetto editoriale di 66thand2nd è nato dalle passioni e dalle esperienze degli editori, si è sviluppato grazie a queste e allo studio del mercato editoriale italiano. Attese incarna la passione per lo sport come metafora di vita. Bazar allarga agli scrittori del mondo l’esperienza del vivere in un luogo diverso da quello delle origini e farlo proprio rimanendo sé stessi. Bookclub vuole proporre l’informalità del gruppo di lettura anglosassone per riportare la lettura al centro della vita sociale dell’individuo. B-Polar, ultima nata in casa 66th, è la nostra risposta alla sete di noir e polizieschi, basata sul lavoro di ricerca e scouting intrapreso con Bazar.
I vostri libri colpiscono prima di tutto per le copertine, che rivelano una grande cura e attenzione a ogni dettaglio. Possiamo sapere qualcosa in più su questo progetto grafico così particolare?
La grafica delle collane è affidata al nostro art director, la bravissima Silvana Amato, assistita da Marta Biddau, che ha saputo ben interpretare – anche nella scelta degli illustratori, Julia Binfield per la collana Bazar e Claude Marzotto di Alexis Rom Estudio per Attese – il senso del nostro progetto editoriale. Volevamo carte pregiate, un manto di bianco su cui potessero spiccare squisite illustrazioni, un marchio semplice ma legato alla nostra storia, copertine idonee a evocare il senso narrativo del testo: insomma ogni libro doveva essere un oggetto prezioso, un sogno, un atto d’amore nei confronti del lettore. Come si può predicare l’eccezionalità degli autori, cercati con fatica e voluti con determinazione, e poi relegarli in un contenente di basso livello, fatto di foto ammiccanti e materiali scadenti?
Qualche giorno fa abbiamo letto che avete affidato a Leonardo Luccone la direzione editoriale. Ricordiamo ai lettori che Luccone è tra i fondatori dell’agenzia letteraria romana Oblique e della rivista Watt, oltre che traduttore e grande esperto di editoria e narrativa. Quali sono le caratteristiche del progetto che vi ha proposto?
Tomaso e io siamo editori vintage, in un certo senso. Coltiviamo ideali e contenuti, crediamo che la cultura, e la lettura in particolare, sia l’unica leva per cambiare la società, per dare una speranza ai giovani. Bob Dylan ha detto che il rock non può cambiare il mondo. Noi invece speriamo che fare libri possa spingere le persone a cambiare, a combattere per un mondo migliore. Conoscevamo già Leonardo e lui conosceva il nostro progetto e la determinazione degli editori nel voler crescere. Abbiamo scelto lui – insieme agli ottimi Giuliano Boraso e Elvira Grassi – per la sua capacità di integrarsi con la struttura e di abbracciare il nostro progetto in chiave di crescita, appunto. La nostra forza è il lavoro di squadra e Leonardo fa squadra pur mettendo a disposizione un talento da solista e l’aspirazione a fare il meglio. Ci saranno sorprese, anche nel campo della narrativa italiana…
Siete soddisfatti, in generale, della risposta del pubblico e delle librerie, considerando anche le difficoltà odierne del mercato editoriale e la sfida lanciata dall’ebook, di cui ormai si straparla? Avete intenzione di muovervi anche in questa nuova direzione?
66thand2nd è ancora nella fase di crescita fisiologica. La crisi del mercato però ci rallenta molto. Il nostro non è un prodotto mainstream e, dunque, dobbiamo faticare molto di più per affermarci e ottenere visibilità. Abbiamo un nostro zoccolo duro di lettori e siamo ben accolti in libreria, soprattutto presso gli indipendenti. Diverso è il discorso con le catene che hanno rinunciato all’importante lavoro che gli compete, vale a dire quello di valorizzare e dare spazio a realtà editoriali meritevoli di attenzione a favore di un’ottica di meri ricavi che favorisce la logica dei grandi gruppi. Diffondiamo la versione ebook dei nostri libri attraverso la piattaforma di BookRepublic. Nel 2013 rafforzeremo la nostra presenza in questo mercato.
Parliamo del futuro. Che vento soffia nell’incrocio 66thand2nd?
Il 2013 sarà un anno di potenziamento dell’offerta. Salirà la quantità di libri pubblicati, la presenza della casa editrice nelle manifestazioni fieristiche e ai festival, il contatto con il pubblico. Il piano editoriale presenta grandi autori, mai portati prima in Italia. Tra questi, Denis Lachaud, Anthony Cartwright, Binyavanga Wainaina, Tupelo Hassman. Tra gli italiani, Riccardo Romani, con un romanzo potente di ambientazione inedita per un autore italiano. Vi aspettiamo in libreria!
Ringraziamo Isabella Ferretti per la sua disponibilità e cortesia e concludiamo il nostro viaggio all'interno di 66thand2nd, sperando di aver soddisfatto tutte le vostre curiosità.
“DietroLeQuarte” vi aspetta qui anche la prossima settimana, sempre di mercoledì, per l’ultimo articolo del mese di ottobre. Il mondo dell’editoria indipendente si sta rivelando affascinante e a tratti misconosciuto in tutte le sue tappe, dalla realizzazione del libro in casa editrice, alla pubblicazione, alla distribuzione… ma basta anticipazioni! Vogliamo che sia una sorpresa.
A mercoledì!