Cinema
[RomaFilmFest7] Vincitori e vinti
di Francesco Vannutelli / 18 novembre
Ecco i vincitori della Settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Concorso ufficiale (giuria presieduta da Jeff Nichols e composta da Timur Bekmambentov, Valentina Cervi, Chris Fujiwara, Lella Hatami, P.J. Hogan, Edgardo Cozarinsky):
– Marc’Aurelio d’oro per il Miglior film a Marfa Girl di Larry Clark
– Premio per la miglior regia a Paolo Franchi per E la chiamano estate
– Premio Speciale della Giuria a Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi
– Premio per la migliore interpretazione maschile a Jérémie Elkaïm per Main dans la main
– Premio per la migliore interpretazione femminile a Isabella Ferrari per E la chiamano estate
– Premio a un giovane attore o attrice emergente a Marilyne Fontaine per Un enfant de toi
– Premio per il migliore contributo tecnico a Arnau Valls Colomer per la fotografia di Mai morire
– Premio per la migliore sceneggiatura a Noah Harpster e Micah Fitzerman-Blue per The Motel Life
Prospettive Italia (giuria presieduta da Francesco Bruni e composta da Babak Karimi, Anna Negri, Stefano Savona, Zhao Tao):
– Miglior Lungometraggio a Cosimo e Nicole di Francesco Amato
– Miglior documentario a Pezzi di Luca Ferrari
– Miglior cortometraggio a Il gatto del Maine di Antonello Schioppa
Premio miglior opera prima o seconda (giuria presieduta da Matthew Modine e composta da Laura Amelia Guzmán, Stefania Rocca, Alice Rohrwacher e Tanya Seghatchian):
– Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi
– Menzione speciale per Razzabastarda di Alessandro Gassman
Premio del pubblico BNL per il miglior film:
– The Motel Life di Gabriel e Alan Polsky
Volendo fare un commento sui premi assegnati, soprattutto per il Concorso ufficiale, ci si può limitare a una sola parola: incredibili. Non viene molto altro da dire. In un’edizione caratterizzata da una proposta non certo esaltante sul piano della qualità, stupisce la scelta della giuria internazionale di premiare con due riconoscimenti importanti un film assai poco gradito, sia dal pubblico che dalla critica, come E la chiamano estate. Un film controverso, pretenzioso, autoriferito, che ha la pretesa, senza riuscirci, di essere arte, come ha rivendicato il vincitore del premio per la miglior regia, Paolo Franchi, nella conferenza stampa di presentazione, e che ha lasciato il pubblico freddo e perplesso, con un’Isabella Ferrari, tutt’altro che irresistibile sullo schermo, che si porta a casa il premio come miglior attrice, tra i fischi del pubblico in sala, orgogliosa della sua “scelta coraggiosa” di affrontare un film così impegnativo.
Sono i due premi al film di Franchi che lasciano maggiori perplessità tra i commentatori. Un verdetto non previsto e non prevedibile che si accompagna al Marc’Aurelio per il miglior film al controverso Marfa Girl di Larry Clark. Scelta sicuramente discutibile.
Il film sugli adolescenti di Clark è senz’altro tra le opere più leggibili e complete nella produzione del regista, ma questo non basta a farne il migliore tra quelli visti in concorso. La scelta del premio vuole forse essere un riconoscimento a un regista fuori dagli schemi, che già da martedì proporrà in streaming gratuito il film sul suo sito, e a un film comunque meritevole sul piano della descrizione del mondo dei giovanissimi statunitensi, ma risulta sproporzionata rispetto ai meriti e demeriti reali da più parti evidenziati. C’erano altri film più indicati per la statuetta più importante, come Drug War di To, o gli altri due nordamericani A Glimpse Inside the Mind of Charlie Swan III di Coppola junior e The Motel Life, che si porta a casa almeno il premio per la miglior sceneggiatura.
La giuria ha optato per un modus operandi che sicuramente susciterà polemiche, rivendicando un’autonomia di giudizio che lascia non poche perplessità in un Festival già caratterizzato da critiche e delusioni.
Buono il bilancio del cinema italiano, nel complesso. A parte i discutibilissimi successi per E la chiamano estate, è Alì ha gli occhi azzurri a portarsi via due premi importanti come il riconoscimento speciale della giuria e la targa per la migliore opera prima o seconda. Giusti tributi a un film che è sicuramente il miglior italiano presentato all’Auditorium e che merita di figurare tra le cose migliori viste in tutta la rassegna. Buon successo anche per l’esordio di Alessandro Gassman che riceve una menzione speciale per il suo Razzabastarda.